Via libera della Ue alla manovra dell’Italia

Il via libera finale alla legge di stabilità, il verdetto sul rispetto della regola del debito e la nuova valutazione sugli squilibri macroeconomici è arrivato per l’Italia con il ‘Winter economic package’, un pacchetto che per la prima volta riunisce diverse tappe del ciclo del ‘Semestre europeo’, ovvero il processo di sorveglianza Ue sulle economie degli Stati Membri. L’Italia si salva dalla procedura per debito eccessivo ed ottiene il via libera incondizionato alla legge di stabilita’ 2015, piu’ il plauso per le riforme, ma resta ‘sorvegliata speciale’ per quegli squilibri eccessivi che persistono dal 2014, tra cui spicca il debito elevato. “Siamo soddisfatti, il riconoscimento della corretta impostazione che abbiamo dato alle finanze pubbliche e’ un risultato importante, soprattutto perche’ solo pochi mesi fa non era per nulla scontato”, dice il ministro Pier Carlo Padoan, che evidenzia il riconoscimento soprattutto delle riforme strutturali attuate dal Governo italiano. La Commissione riconosce, quindi, che lo sforzo di bilancio previsto per il 2015 (0,25%) e’ sufficiente ed anche i progressi sulle riforme bastano a convincere del loro impatto positivo sui conti. Matteo Renzi chiede, in tal senso, di accelerare sulle riforme. L’Italia passa, quindi, l’atteso esame Ue quasi a pieni voti. Vedendo una ripresa piu’ determinata all’orizzonte, non c’e’ neanche motivo di applicare la regola del debito, nonostante non scenda nemmeno quest’anno e l’Italia sia in violazione piena: “L’applicazione rigida della regola del debito avrebbe richiesto una correzione troppo brutale, avrebbe messo l’Italia in una situazione economica insostenibile”, ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici,  troppo per un Paese che ha conosciuto 4 anni di recessione consecutivi. Nel valutare l’Italia, ha spiegato il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, si sono tenuti in considerazione i fattori rilevanti, come previsto dalla nuova flessibilita’ e sono rilevanti le attuali condizioni economiche sfavorevoli caratterizzate da bassa crescita nominale e le riforme. Il Jobs Act ha fatto decisivi cambiamenti nella legislazione di protezione del lavoro e nei benefici per la disoccupazione per migliorare l’entrata e l’uscita dal mercato del lavoro, si legge nel documento Ue. Nonostante i progressi l’Italia resta comunque tra i 5 Paesi su 28 con squilibri macroeconomici considerati eccessivi e resta nella categoria dove si trova dal 2014. L’esame più difficile, per l’Italia, è quello sul debito. A causa del passivo statale troppo elevato, 133% del pil nel 2015, secondo la Ue, rischia su due fronti: una procedura per debito eccessivo, che dovrebbe essere scongiurata dallo sforzo strutturale maggiore deciso dal Governo e dall’approccio più politico e meno tecnico della Commissione Juncker, e una procedura per squilibri macroeconomici. Quest’ultima è la meno grave, prevedendo una serie di richiami ufficiali, ‘warning’, e l’Italia ne ha già ricevuti almeno tre, ma è difficile si arrivi a sanzioni che finora non sono mai state applicate. Tutti i 28 Paesi Ue riceveranno il loro rapporto sugli squilibri macroeconomici che farà il punto sullo stato dell’economia in generale e non solo dei conti pubblici. Per 16, Italia compresa, ci sarà un’analisi approfondita degli squilibri, così come deciso nell’ultimo rapporto a novembre. Sotto osservazione c’è anche la Germania con il suo surplus che resta troppo elevato, ma c’e’ fiducia che la “locomotiva d’Europa” lo corregga con il piano di riforme che tutta l’Eurozona deve presentare a maggio. Mini richiamo, quindi, per la Germania per investimenti insufficienti, che peggiora la sua posizione scendendo di un gradino la procedura per squilibri. Ma nessun piano correttivo e’ stato chiesto, precisa Moscovici che la considera un “importante motore dell’economia Ue”. Per Belgio e Francia, e’ cruciale l’attuazione delle riforme. Se il Belgio passa l’esame sulla legge di stabilita’, sulla Francia invece la Commissione trova una formula che non e’ ne’ una bocciatura ne’ una promozione: “Ha fino al 2017 per correggere il suo deficit eccessivo, ma verranno fissati degli obiettivi rigidi nel percorso di aggiustamento di bilancio che saranno valutati regolarmente, a partire da maggio. Questo le dara’ tempo per attuare le sue ambiziose riforme”, si legge nel documento. Parigi e’ la “sorvegliata speciale” Ue e Bruxelles “l’accompagnera’ piu’ da vicino per quanto riguarda le sue politiche di bilancio”, ha chiarito il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker.

Cocis

 

Circa redazione

Riprova

Cgil e Uil sfilano a Roma per dire ‘basta’ al governo sovranista

La piazza rossa convocata da Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri per dire  ‘basta’ al governo …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com