USA, statue confederati rimosse da luoghi pubbli a Baltimora

Basta statue di generali sudisti e sostenitori della schiavitù. Dopo i fatti di Charlottesville, diverse città vogliono sbarazzarsi dei monumenti che onorano i confederati. Quattro di queste statue sono state rimosse la notte scorsa dai luoghi pubblici di Baltimora. Foto e video sui social mostrano le gru che portano via i monumenti dei generali Robet Lee e Thomas Jackson, quello dedicato alle donne confederate e la statua del giudice Robert Taney, autore di una storica sentenza a favore della schiavitù. A decidere la rimozione è stata lunedì il sindaco democratico, Catherine Pugh. “Ora è fatta – ha detto al Baltimore Sun, spiegando la scelta di agire in fretta e durante la notte – dovevano essere abbattute. Mi sono preoccupata della sicurezza delle persone”

Il raduno suprematista bianco di Charlottesville, contro l’abbattimento di una statua del generale Lee, ha riacceso i riflettori sui tanti monumenti ai confederati che difendevano la schiavitù ancora esistenti negli Stati Uniti. E lo sdegno per le violenze provocate da manifestanti che inneggiavano ai nazisti e il Kuk Klux Klan, con una donna uccisa da un’auto lanciata contro i manifestanti razzisti, ha spinto diverse comunità a volersi sbarazzare di monumenti ormai sgraditi. Il governatore del Maryland, il repubblicano Larry Hogan, ha annunciato di voler rimuovere una statua del giudice Taney dopo essersi opposto a questa misura l’anno scorso. Diverse città del sud degli Stati Uniti, fra cui Lexington, in Kentucky, stanno valutando la rimozione di monumenti confederati.

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