‘Unioni Civili’ tra stepchild adoption e utero in affitto

È ripresa intanto nell’Aula del Senato la discussione generale sul tema delle ‘Unioni Civili’ mentre è previsto il voto sugli emendamenti. Sul tavolo del presidente del Senato Grasso c’è una richiesta, con le firme di 73 senatori,  per chiedere la votazione a scrutinio segreto sulla richiesta di non passaggio all’esame degli articoli. Da parte dell’area cattolica del Pd viene rinnovata la richiesta di stralciare il capitolo adozioni dal testo del ddl Cirinnà e il senatore Giorgio Santini, uno dei cattodem, ha detto intervenendo in aula che l’articolo 5 trascina in questa legge un oggetto estraneo alla legge stessa come la maternità surrogata, una pratica vietata nel nostro Paese. Nessuno può negare che questa norma può avere un effetto incentivante su questa pratica. Il Movimento 5 Stelle al Senato, nel frattempo, voterà a favore della ‘stepchild adoption’, anche dopo le polemiche che da sinistra hanno investito Beppe Grillo che aveva detto di lasciare libertà di coscienza ai suoi eletti nel voto al ddl Cirinnà. L’annuncio è giunto dalla senatrice Enza Blundo: ‘Abbiamo ragionato su questo punto perché potevano esserci delle perplessità, non tanto sull’adozione del figlio del partner ma sul rischio che questo potesse generare una pratica corruttiva e affaristica su un tema così delicato. Ma alla fine abbiamo valutato che non c’è alcun rischio nella norma così come formulata nell’articolo 5 della legge Cirinnà’. Le idee nel gruppo non sono del tutto chiare, visto che un’altra senatrice del Movimento,  Paola Taverna, in una conferenza stampa difende la libertà di coscienza: ‘Non si può chiedere ad un parlamentare di votare a maggioranza su un tema come la ‘stepchild adoption’. Io credo sia uno step importante permettere ad un parlamentare di esprimersi liberamente su un tema etico così pesante. Al momento sarebbero due, su 35, i grillini che intendono votare contro se resteranno le adozioni nel testo, e sono Sergio Puglia e Ornella Bertorotta. In contemporanea il senatore di Area popolare Ncd-Udc, Nico D’Ascola, dichiara: ‘L’utero in affitto rappresenta una pratica riprovevole che porta alla mercificazione del corpo della donna, aprendo di fatto ad un mercato orribile nel quale ovociti, gameti, embrioni e quindi bambini diventano oggetto di commercializzazione. Azzerando di fatto quelli che sono stati i principi, e le conseguenti conquiste, del movimento femminista e dell’intera società italiana nelle battaglie dei diritti civili degli anni ’70 ed a tutela del corpo della donna. Per questa ragione fin dal dibattito in Commissione, e poi nel passaggio del disegno di legge sulle unioni civili in Aula, come Area popolare abbiamo presentato due emendamenti volti a rendere l’utero in affitto reato universale, colpendo in questo modo coloro che organizzano, commercializzano ed utilizzano questa aberrante pratica. Facendo, però, salva la madre biologica la quale, è bene ricordarlo, rispetto a questo orrendo commercio resta la vera vittima. Attualmente il nostro ordinamento prevede la punibilità di chi, omosessuale o eterosessuale, in Italia faccia ricorso all’utero in affitto. Purtroppo questa norma viene facilmente elusa perchè all’estero, come negli Usa o in Ucraina, questa pratica è lecita,  impendendo così alle nostre leggi di agire, visto che non è possibile punire in Italia ciò che, ancorchè commesso fuori dai nostri confini, lì è consentito. Invece una volta approvati i nostri emendamenti potremo perseguire a livello internazionale, senza limitazioni territoriali, questo turismo procreativo, sulla base di quanto fatto con il turismo sessuale. Perciò, riteniamo che, anche alla luce dell’ampia disponibilità registrata su questo tema dalle varie forze politiche, a partire dal presidente del Consiglio, sia possibile convergere sugli emendamenti presentati da Area popolare, andando oltre una semplice mozione, e consentendo in questo modo di condannare in maniera definitiva una pratica aberrante’. Lo ha dichiarato il senatore di Area popolare Ncd-Udc, Nico D’Ascola. Se la faccenda si metterà male con i numeri i verdiniani sono pronti a soccorrere Matteo Renzi: ‘Noi verdiniani siamo il salvagente di Renzi, senza di noi non si possono fare le riforme e questa legge passerà grazie a noi, che voteremo tutti e 19 compatti’, si vanta il senatore Lucio Barani (gruppo Ala).

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