Il testo della manovra uscito dall’esame di Palazzo Madama è ricco di novità come, ad esempio, le norme per la gestione degli esuberi delle Province, inserite a fil di palo per stemperare un clima, in merito, molto arroventato. Indicazione rilevante è anche data dal congelamento per il 2015 dell’aliquota Tasi sulle prime case. Originariamente il governo avrebbe voluto utilizzare la manovra per riscrivere completamente la tassazione immobiliare. Dal primo gennaio prossimo i sindaci avrebbero avuto la possibilità di aumentare l’aliquota sulle prime case dal 2,5 al 6 per mille, ma Renzi e Padoan hanno bloccato questo meccanismo congelando il tutto all’aliquota del 2,5 per mille. Altra modifica è stata fatta per il canone Rai che doveva essere inserito nella bolletta elettrica. Così non è stato e si è fissato l’importo a 113 euro anche per il 2015. Sono state anche gettate le basi per la chiusura delle società partecipate dagli enti locali che sono inattive ed, in molti casi, hanno più amministratori che dipendenti.
Luigi Viscardi