Sulle scelte di Renzi i socialisti europei si dividono tra critici ed ammiratori

I socialisti europei,divisi tra ragioni e sentimenti, odiano e amano contemporaneamente Renzi. Non è un caso di follia collettiva,ma è una scissione politica tra il desiderio di affermare degli ideali e l’obbligo di salvaguardare gli interessi nazionali.Così può capitare che all’interno dello stesso schieramento politico ci siano opposti giudizi sul nostro premier. C’è chi si mostra preoccupato per i metodi adottati da Renzi nei confronti Strasburgo e chi se ne di ce ammirato. Chi gli si oppone lo accusa di mancanza di un’etichetta istituzionale. La questione è che a Strasburgo come a Bruxelles la forma è sostanza, perciò il linguaggio di Renzi ha creato non poco imbarazzo e ha scompigliato l’austera compostezza della larga coalizione. La situazione che si è venuta a creare è risultata tale, da spingere Jean Claude Juncher, nelle sue vesti di esponente del PPE, a definire il premier italiano un “giovane che diventerà maturo”, provocando quasi un incidente diplomatico con Roma.A questo punto è importante capire di quanti uomini dispone all’interno dell’Unione, fino a dove i compagni socialisti sono disposti a seguirlo nella sua idea di rottamare gli euroburocrati. Ma se nel gruppo dell’Europarlamento, Renzi, fa proselitismo,in Commissione trova letteralmente le porte chiuse. La prova sta nel fatto che il Commissario francese, Pierre Moscovici, in più dichiarazioni, ha invitato il premier italiano ad abbassare i toni.L’asse franco-tedesco non si tocca per questioni di appartenenza allo stesso partito, e gli europarlamentari francesi, si ritengono vincolati al patto nazionale, nonostante nutrano una forte sim patia per il nostro Presidente del Consiglio. Quanto ai tedeschi del SPD, già in sofferenza in termini di consensi in Germania, non è piaciuto l’atteggiamento assunto da Renzi rispetto ai fondi da destinare alla Turchia in tema di emergenza migratori, senza tener conto che è un tema che sta mettendo in difficoltà la stessa Merkel, e con le elezioni amministrative in Germania, l’SPD, ne avrebbe voluto fare un cavallo di battaglia, ma l’uscita di Renzi, sembra avergli tolto la paternità.
Andrea Viscardi

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