Strage Tunisi, Touil: “Sono innocente, è un errore”.

MILANO – Innocente, errore, non c’entro nulla. Sono in sostanza le parola che continua a ripetere Abdel Majid Touil, il ragazzo marocchino che il 17 febbraio scorso sbarcò a Porto Empedocle (Agrigento) insieme ad altri 641 migranti. Parole che vengono confermate anche da alcuni testimoni, tra i quali il suo insegnante di italiano e suo fratello. Touil, sospettato di aver partecipato all’organizzazione dell’attentato al museo del Bardo di Tunisi e poi arrestato a Milano, avrebbe detto al giudice del procedimento per l’estradizione “sono innocente, non c’entro nulla, non mi spiego come questo errore sia potuto accadere”. Questo secondo quanto riferisce il suo legale, Silvia Fiorentino. “Da febbraio, quando sono arrivato, sono sempre rimasto in Italia”, ha sottolineato Touil. Il 22 marocchino è “provato e spaventato”, ha spiegato il suo avvocato affermando che, compatibilmente con la sua condizione di “carcerato innocente”, “sta bene”. Da 3 giorni il ragazzo si trova in isolamento nel sesto raggio del carcere di San Vittore.
La Digos e i carabinieri del Ros a Gaggiano (Milano) hanno arrestato il ragazzo nel Milanese perché ritenuto uno degli esecutori della strage al Museo del Bardo a Tunisi. Era ricercato a livello internazionale dalle autorità Tunisine che lo ritengono responsabile della pianificazione e dell’esecuzione materiale dell’attentato al museo che costò la vita a 24 persone, tra cui quattro italiane. Ma alcune testimonianze potrebbero cambiare le carte in tavola. Infatti, sia il fratello che l’insegnante di italiano di Touil sostengono che il marocchino si trovava in Italia nel periodo dell’attentato. “Questo – ha detto Abderazzak Touil, il fratello di Abdelmajid – è il quaderno su cui mio fratello studiava italiano. C’è la pagina del 19 marzo. Come avrebbe fatto a rientrare dalla Tunisia?”. Pagine che partono dai primi di marzo e arrivano fino ai primi di aprile.
Anche Flavia Caimi, l’insegnante di italiano, conferma che il ragazzo “il 16 e il 19 marzo era in classe”. La Procura di Milano in base ai registri della scuola frequentata da Touil e alle testimonianze dei docenti nel frattempo aveva accertato che il ragazzo sarebbe stato in Italia sia nel giorno della strage che in quelli precedenti e successivi. Critico il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia che ha sottolineato come “sono stati affrettati e poco opportuni gli interventi di alcuni gruppi politici che sono partiti dalla presunzione di colpevolezza”, evidenziando però di avere “grande fiducia nella magistratura milanese”.
Intanto giorni fa il Premier Matteo Renzi con un tweet si è congratulato con le forze dell’ordine “che hanno arrestato in Lombardia uno dei ricercati della strage di Tunisi. Orgoglioso della vostra professionalità”.

Alessandro Moschini

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