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Più di 35 milioni di spagnoli sono chiamati alle urne per le elezioni regionali e amministrative ritenute le più incerte della storia recente del paese. I due grandi partiti tradizionali, il Pp del premier Mariano Rajoy e il Psoe di Pedro Sanchez sono sottoposti all’assalto di due formazioni eredi del movimento degli indignados del 2011 Podemos e Ciudadanos. I sondaggi, che segnalano un elettorato indeciso fra ‘nuovo’ e ‘vecchio’, danno molto incerto l’esito del voto a Madrid e Barcellona. Il premier Mariano Rajoy ha lanciato un appello agli spagnoli perché vadano a votare: “Dico agli spagnoli che vadano a votare, che ognuno voti quello che ritiene opportuno, e aspico che la giornata si svolga senza alcun problema”. All’uscita dal seggio Rajoy è stato accolto dagli applausi di diversi simpatizzanti ma anche da qualche grido ostile, “Via, Via!”. Secondo il sottosegretario agli interni Luis Aguilera le operazioni di voto si sono svolte finora in assoluta normalità. Le elezioni amministrative e regionali spagnole di oggi sono una tappa fondamentale per il cambiamento della politica del paese, ha affermato questa mattina il lader di Podemos Pablo Iglesias. “Questa sera inizieranno a cambiare i nostri comuni e le nostre regioni, e inizierà a cambiare la Spagna” ha detto ai cronisti dopo avere votato nel seggio madrileno di Vallecas. “E’ una giornata emozionante e i cittadini tornano a essere protagonisti del cambiamento, un fatto, che non succede molte volte nella storia”.
