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Ad agosto 2015, l’istituto nazionale di statistica ha rilevato un aumento della fiducia dei consumatori e un calo per quella delle imprese. Nonostante ciò entrambi gli indici rimangono ai livelli massimi registrati negli ultimi due anni. Secondo i dati Istat, l’indice del clima di fiducia dei consumatori è aumentato a 109 punti da 106,7 del mese precedente, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane è sceso a 103,7 punti dai 104,3 di luglio. Tutte le componenti dell’indice che traccia la fiducia dei consumatori aumentano. Principalmente sale la componente economica a 132,3 punti (prima 128,2 punti) e in misura minore quella personale (da 99,5 a 101,4 punti) quella corrente (da 101,7 a 104) e quella futura (da 114,7 a 117,4 punti). Per quanto riguarda le imprese, invece i dati sono contrastanti. Il clima di fiducia sale nelle imprese del commercio al dettaglio (da 196,9 a 107,5 punti) e delle costruzioni (da 117,6 a 119,5 punti). Diminuisce nelle imprese manifatturiere (da 103,5 a 102,5 punti) e in quelle di servizi (da 109,9 a 109,7 punti). Nelle imprese manifatturiere peggiorano soprattutto i giudizi sugli ordini, ma rimangono stabili le attese sulla produzione ed i giudizi sulle scorte. I presidenti di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, e di Adusbef, Elio Lannutti, non hanno apprezzato i dati, che segnalano un leggero miglioramento dell’economia italiana affermando che “la crisi che da anni attanaglia la nostra economia, non può certo dirsi conclusa e considerando l’elevato tasso di disoccupazione, il crollo del potere d’acquisto delle famiglie e la contrazione dei consumi, ci chiediamo come sia possibile riportare un dato positivo”. Solo abbandonando le politiche di austerità, per avviare una nuova fase di sviluppo e di crescita, concludono Trefiletti e Lannutti, “sarà possibile superare la crisi economica”.
Fabio D’Amora
