Roma: dopo sisma situazione difficile in licei Tasso e Righi

Dopo le scosse di terremoto di ieri nel Centro Italia, avvertite anche a Roma e che hanno provocato l’evacuazione di alcuni complessi scolastici, sembra non avere fine l’odissea di alcuni studenti romani dei licei Tasso e Righi ai quali si sono aggiunti anche i più giovani della scuola media Buonarroti. Addirittura senza acqua, per ben tre giorni, restano senza riscaldamento i circa 1.600 ragazzi, i docenti e i lavoratori Ata, che sono ancora in attesa di una soluzione da parte delle autorità per venire a capo di un guasto che ha di fatto tagliato fuori il complesso scolastico dal resto dei servizi cittadini con i disagi che si possono immaginare. Non sono valse neppure le proteste degli studenti che due giorni fa hanno cercato di raggiungere il Palazzo della Prefettura (dove hanno sede gli uffici della Città metropolitana di Roma) per portare il loro incredibile disagio fin sotto i palazzi decisionali. Giovani (infreddoliti) che sono stati bloccati però da un imponente schieramento di forze dell’ordine (con tanto di blindati) secondo molti ragazzi “degno di ben altre cause”. Fatto sta che di fronte all’incapacità di risolvere il problema a scendere in campo ci ha pensato anche il preside del Liceo Tasso, Paolo Pedullà con un “Atto di diffida e messa in mora” alla Città metropolitana di Roma nel quale si arriva a minacciare anche “azioni giurisdizionali” se non si prenderanno contromisure efficaci per tornare alla normalità per quanto riguarda l’impianto di riscaldamento.

Una battaglia alla quale si è associato anche l’assessore alle Politiche educative e scolastiche del I Municipio, Giovanni Figà-Talamanca che ha ricordato che anche la Scuola Media Buonarroti, “di nostra competenza, è servita dal medesimo impianto termico ed è pertanto priva di riscaldamento da tre giorni”. “Urge un interessamento reale della parte politica – ha sollecitato l’assessore – per la rapida risoluzione dell’emergenza”. Questo mentre, denuncia il Comitato Genitori Liceo Tasso, c’è “il rischio che questa criticità si protragga ancora a lungo, esasperando studenti, docenti, personale scolastico e famiglie, abbattendosi sull’anno scolastico di due delle maggiori scuole della nostra città”.

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