Una pattuglia dei carabinieri a Reggio Calabria

Roma, confiscati beni per 10 mln al boss di Ostia Carmine Fasciani

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo e contestuale confisca dei beni emesso dalla Corte di Appello di Roma nei confronti di Carmine Fasciani, pluripregiudicato, noto alle cronache come il maggiore esponente della criminalità organizzata sul litorale romano. Si tratta di un sequestro propedeutico alla confisca dei beni nei confronti di persona colpita da sentenza di condanna. Il sequestro e la contestuale confisca riguarda, oltre ai beni già in precedenza sottoposti a sequestro, anche alcuni beni intestati ad appartenenti alla famiglia di origine di Fasciani (come la madre Domenica Fantozzi) e complessivamente colpisce 9 rapporti finanziari accesi presso vari istituti di credito, 14 immobili con relative pertinenze tra Roma e Capistrello (L’Aquila), nove società ovvero quote sociali intestate a prestanome, per un valore totale stimato di circa 10 milioni di euro. Il provvedimento è stato adottato su richiesta della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma che, nel valutare la sussistenza del presupposto “soggettivo” indicato dalla normativa speciale antimafia per la confisca, ossia la sentenza di condanna, ha recepito l’esito delle indagini delegate al Nucleo Investigativo di Roma e svolte nei confronti di Fasciani che hanno consentito di documentare l’esistenza delle condizioni “oggettive” richieste dalla norma, tra cui l’accertata macroscopica sproporzione tra il patrimonio accumulato, direttamente ed indirettamente, da Fasciani e dal proprio nucleo familiare negli ultimi 30 anni, rispetto al reddito dichiarato al fisco.

L’attività investigativa svolta dai carabinieri di via in Selci su Fasciani consente di sostenere, con assoluta certezza, che lo stesso, all’inizio degli anni ’70 ha intrapreso la propria carriera criminale, che si è protratta fino ai giorni nostri senza soluzione di continuità. Egli infatti, in questo ampio arco temporale, ha riportato diverse sentenze di condanna tra cui quella del 22 ottobre 1983 per violazione alla legge sugli stupefacenti; quella del 10 aprile 1995 per i delitti di estorsione ed usura ed infine quella del 22 febbraio 2007, irrevocabile dal 10 dicembre 2015, per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, sulla quale si basa l’attuale provvedimento di sequestro. Fasciani è già stato colpito da diversi sequestri dei beni; in ultimo è stato recentemente disposto nei suoi confronti, dal Tribunale di Roma, un sequestro anticipato di beni – tra cui lo stabilimento balneare “Village” simbolo dell’egemonia dei Fasciani sul litorale di Ostia – beni che attualmente risultano efficacemente gestiti dagli amministratori giudiziari, nominati dal Tribunale, nell’interesse dei cittadini del litorale della Capitale.

Circa Luca Teolato

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