Virginia Raggi e Giovanni Malago'. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Roma 2024 e Renzi: ‘Vicenda chiusa’

Restano alti i toni dello scontro tra la sindaca di Roma, Virginia, Raggi, e il presidente del Coni, Giovanni Malagò,  dopo il ‘No’ alle Olimpiadi.  Il giorno dopo l’affossamento della candidatura olimpica di Roma 2024, tra la sindaca Virginia Raggi e il presidente del Coni, Giovanni Malagò, non si può dire certo che la tensione si sia smorzata. Renzi è stato chiaro: ‘La vicenda e’ chiusa, non si possono fare Olimpiadi contro la città che le ospita’. Un vis-a-vis tra i due duellanti olimpici era andato in onda su un palcoscenico emblematico, la ‘Sala delle Armi’ del Foro Italico, a viale delle Olimpiadi, dove  è stato svelato il logo ufficiale di ‘Uefa Euro Roma 2020’, presenti anche il neo presidente della Federcalcio europea Aleksander Ceferin e il n.1 della Figc, Carlo Tavecchio. L’ex aula bunker del Foro Italico a pochi metri dal comitato Roma 2024 era affollatissima da giornalisti e cineoperatori.  La Raggi  è puntuale, accompagnata dal vicesindaco Daniele Frongia, con lei anche Alessandro Sammarco, l’avvocato dello ‘Studio Previti’ dove la sindaca ha lavorato anni fa e al centro di tante polemiche per alcune presunte consulenze di cui si sarebbe avvalsa le neoletta. Raggi arriva, dribbla i cronisti e cerca il varco giusto per entrare nell’Accademia di scherma, per avviarsi verso il posto a lei assegnato, dopo i saluti al ‘padrone di casa’, oggi Carlo Tavecchio. Ma Giovanni Malagò, con il quale non si era incrociata all’arrivo, spiazza tutti e ‘dimenticando’ lo schiaffo del mancato appuntamento la accoglie con un caloroso baciamano. ‘La mia e’ educazione. Se mi aspettavo delle scuse dalla Raggi? Una donna non deve mai chiedere scusa’, dirà dopo. Al di là dell’ospitalità, resta il braccio di ferro politico. Da Franceschini a Calenda, arrivano bordate governative alla scelta della Raggi: ‘Roma si ripiega su se stessa’. Ed è Renzi, ospite in serata a Otto e Mezzo, a chiudere il cerchio ricordando che la Raggi in campagna elettorale si era impegnata per il referendum. ‘Se voleva evitare gli sprechi, aveva otto anni di tempo per controllare…’. Ma al di là delle schermaglie politiche, non esistono vie di uscita dal ‘No’ del Comune, che arriverà con il voto della mozione e una semplice lettera al Cio, nessuna delibera. ‘Non si fanno Olimpiadi contro’, dice Renzi, dopo che Malagò aveva espresso la volontà di non ricorrere al piano B che,  teoricamente esiste,    ma ci farebbe perdere credibilità. ‘L’Ambra Angiolini che parla nel corpo di Virginia Raggi ha evidentemente sentito male i suggerimenti che le venivano da quelli che, a partire da Grillo, il suo Boncompagni, le hanno fatto dire che è da irresponsabili fare le Olimpiadi a Roma… è irresponsabile negarle’, inizia così il video postato da Vittorio Sgarbi su Facebook per ribadire il suo disappunto riguardo il ‘No’ della sindaca Virginia Raggi a Roma 2024. Irresponsabili che non capiscono, come Grillo e come lei, che Roma è una grande Capitale,  prosegue il critico d’arte,  le Olimpiadi toccano le grandi capitali. Roma non è un piccolo paese o un borgo sperduto. Immaginiamo se ‘No’ se lo avesse detto un sindaco come quello di Londra. Roma è  come Londra, è Roma Capitale, non Mafia Capitale. Non è una questione patriottica, ma di decoro e rispetto per la propria città: dire che non è adeguata, che non è in grado, è un modo vile di sottrarsi alla responsabilità e umiliare la propria città. Raggi non ha la dimensione di quello che è il suo compito  non può dire ‘non siamo in grado’, è un atto di viltà contro la sua città. Si ribellino i cittadini contro questo sindaco abusivo, eletto con i voti della destra, divisa per una scelta sbagliata di candidature che hanno riversato i voti su di lei.

Cocis

 

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