Rapina da far west a Napoli: un morto e nove feriti, i banditi sono due carabinieri

Un morto, nove feriti e due carabinieri-banditi fermati per rapina aggravata e tentato omicidio plurimo, accuse alle quali si aggiungerà anche l’omicidio: è questo il bilancio di un colpo da 1300 euro al supermercato Etè di Ottaviano (Napoli), messo a segno a mano armata e con il volto coperto, ieri, da due militari di stanza nel Veneto, in permesso ordinario in Campania. La rapina ha provocato la reazione dei titolari di fatto del negozio che dopo essere stati avvertiti da un dipendente, si sono messi sulle tracce dei rapinatori. In otto,  tra cui i due titolari di fatto del market preso di mira, Pasquale e Donato Prisco,  hanno partecipato all’inseguimento dell’auto dei malviventi, a bordo di due diverse vetture. I ladri sono stati intercettati dagli inseguitori, determinati a farsi giustizia da soli, sulla ss 268, all’altezza dell’area industriale di Ottaviano. Una delle auto inseguitrici ha speronato e mandato in testa-coda l’auto dei fuggitivi. Tutti sono usciti dalle vetture: ne è nata una colluttazione. Non è ancora chiaro se gli inseguitori fossero armati. Sarà l’esame dello stub a stabilirlo. Di certo i carabinieri-rapinatori hanno sparato, forse con la pistola d’ordinanza. Tutti sono rimasti feriti. In maniera grave Pasquale Prisco, 28 anni, che è morto, poco prima della mezzanotte, nell’ospedale di Sarno (Salerno), dopo un’operazione. Feriti Donato, il fratello, e tutti i dipendenti. Le concitate fasi degli eventi creano anche un “giallo”: le forze dell’ordine hanno temuto che i banditi, entrambi feriti, fossero fuggiti su un’ambulanza e hanno lanciato un allarme via radio. I due, invece, erano stati regolarmente trasportati in ospedale, a Sarno (Salerno). Gli altri feriti sono finiti in altri ospedali della zona. Tutti sono stati ascoltati dagli investigatori e, dopo ore di dubbi e incertezze, sulla base di discrepanze e incongruenze nelle dichiarazioni dei due carabinieri, è arrivata la svolta: la Procura di Nola ha deciso di sottoporre a fermo i militari Claudio Vitale, 41 anni, di Cercola (Napoli), e Jacomo Nicchetto, 33 anni, di Chioggia (Venezia). Entrambi sono stati trasferiti in un istituto penitenziario-ospedaliero di Salerno. Di stanza in Veneto, da tempo non ricoprivano più mansioni investigativo-operative. Stazionarie le condizioni di salute sia dei due carabinieri, sia degli altri feriti.

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