Quirinale: al via le consultazioni

Ore cruciali per la partita del Quirinale. Matteo Renzi ha annunciato ieri ai deputati ed ai senatori che sabato sarà la giornata decisiva per l’elezione del successore di Napolitano e, per arrivare a chiudere la partita, da questa mattina sta sondando i gruppi parlamentari al Nazareno. Come da prassi in queste occasioni si susseguono indiscrezioni e smentite, mentre i partiti forniscono il loro identikit ideale al premier. Così, alle voci di un ok del premier a un nome politico, anche dopo che Ncd ha stoppato i tecnici, segue immediata la rettifica del Nazareno. Le ricostruzioni del pensiero di Matteo Renzi emerse dalle consultazioni,  smentiscono fonti del Nazareno, non corrispondono alla realtà sia sul profilo del prossimo capo dello Stato, sia sulla durata della legislatura, sia sulle abitudini alimentari del premier. Un riferimento, quest’ultimo, a chi aveva scritto che, a causa del nervosismo di questi giorni, il premier starebbe mangiando prevalentemente frutta. Intanto, uno tra i quirinabili più quotati in queste ore, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, sembra in qualche modo chiamarsi fuori sottolineando di avere già un impegno gravoso al ministero:  ”Sono il ministro dell’Economia ed ho tanto da fare”.   Alla domanda posta da Sky se si senta lusingato ad essere indicato come possibile successore al Colle risponde: ”è un grande onore essere considerato per questa carica”. Alfano ha poi chiuso all’ipotesi di un tecnico: “In modo molto chiaro abbiamo chiesto che il prossimo presidente della Repubblica sia un politico che abbia militato nelle istituzioni, abbia rapporti internazionali e sia un politico. Non è il momento per un tecnico al Quirinale”. Alfano ha confermato che il suo partito voterà scheda bianca nelle prime tre votazioni. Secondo quanto riferiscono i componenti di diverse delegazioni al termine degli incontri al Nazareno, lo stesso Renzi si sarebbe detto d’accordo sulla necessità di indicare per il Quirinale il nome di un politico. Nell’incontro con la delegazione del Pd “ci siamo confrontati sui principi di merito per l’individuazione di un profilo alto e noi riteniamo che la figura di un politico sia una garanzia importante in tal senso”, così il ministro Stefania Giannini, al termine dell’incontro. In rappresentanza di Scelta Civica, Centro Democratico e Per l’Italia, c’erano anche Gianluca Susta, Bruno Tabacci, Lorenzo Dellai. Il leader della Lega, Matteo Salvini, è ferocemente polemico, ed al suo arrivo al Nazareno per l’incontro con Matteo Renzi definisce una vergogna che l’incontro si svolga nella sede di un partito di sinistra. Chiude dicendo: “Siamo qui per ascoltare cosa ci dice il messia…”. A chi, poi, gli chiede se loro hanno un nome, Salvini risponde così: “Li abbiamo i nomi ma sono sfigati perché non sono di sinistra, in Italia se non sei di sinistra non fai il Capo dello Stato”. Il Pd  farà un solo nome, una proposta secca e niente terne. E il nome, ha fatto sapere il vice segretario del Pd, Lorenzo Guerini, arriverà prima di sabato. Quel giorno, assicura il premier, ci sarà la votazione decisiva per eleggere il nuovo presidente. Anche Silvio Berlusconi si prepara ad entrare nel vivo del negoziato per un nome condiviso per il Quirinale, con il Patto del Nazareno come punto fermo, ma anche con la consapevolezza che, senza i voti di FI e, complice anche il ritrovato asse con i centristi, difficilmente il Pd riuscirà ad eleggere il successore di Giorgio Napolitano al quarto scrutinio. Di certo, un primo punto di caduta nel metodo, tra Pd e FI, sembra esser stato trovato: quello di votare con il Pd scheda bianca ai primi tre scrutini per arrivare al momento chiave nella giornata di sabato. L’ex Cavaliere ha convocato i vertici del partito a Palazzo Grazioli per fare il punto il vista dell’incontro serale con Renzi. Sono ancora molti i nomi che girano e ogni giorno le quotazioni del borsino subiscono variazioni: l’ultimo dato in ascesa un ex segretario Dem come Piero Fassino ma resiste anche il trio Prodi-Veltroni-Amato.

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