Prescrizione e ritiro emendamenti mai discussi e condivisi

Area popolare si è astenuta nel voto finale alla Camera sul testo della prescrizione perché non ne ha condiviso il contenuto, ma facendo affidamento sull’impegno del ministro Orlando di rivedere alcuni punti che dilaterebbero eccessivamente, ed in palese violazione dell’articolo 111 della Costituzione, i termini di prescrizione del reato.  Oggi  apprendiamo con stupore che i due relatori al testo, Casson e Cucca, entrambi esponenti del Pd, hanno presentato proposte emendative che si pongono in direzione esattamente contraria agli impegni precedentemente assunti dal ministro e  in palese violazione del principio fondamentale secondo il quale ogni proposta emendativa del relatore deve rispondere alla sintesi della maggioranza politica. Nel prendere atto che così non è stato, Renato Schifani invita  Casson e Cucca al ritiro immediato delle loro proposte mai discusse, e non condivise all’interno della coalizione. Qualora ció non avvenisse, si prospetterebbe inequivocabilmente l’ipotesi di una maggioranza trasversale che vedrebbe esclusa Area popolare, cosí come quella che ebbe a prospettarsi sul tema delle unioni civili, argomento comunque estraneo al programma di governo:  ‘Confidando che tale scenario non trovi conferma nei giorni successivi, ci auguriamo che il nostro fermo e legittimo invito sia accolto da parte del Pd, alfine di evitare valutazioni politiche consequenziali agli scenari che si potrebbero determinare su maggioranze trasversali riguardanti un tema sensibile e delicato che tocca i diritti dei cittadini ed in particolare la durata dei processi’. Si parla anche  di configurare il delitto di depistaggio  e soprattutto come delitto proprio del pubblico ufficiale, con una pena base che viene individuata dai tre agli otto anni e, nei casi particolari di alterazione di documenti, di distruzione di atti sempre al fine di sviare od occultare le indagini, si ha un’aggravante speciale per quanto riguarda questi comportamenti. Si hanno previsioni particolari se queste frodi processuali e false dichiarazioni,  o dichiarazioni renitenti o reticenti, vengono rese all’interno di procedimenti penali che riguardano i delitti più gravi previsti dal nostro codice penale, cioè quelli di strage, di terrorismo, di criminalità organizzata e alcuni altri specifici reati indicati.  Il tema base trattato parla di vicende come la strage di piazza Fontana o di piazza della Loggia, la strage di Peteano, la strage di Bologna, il caso Moro e le stragi mafiose degli anni Novanta del secolo scorso.  Sorge la necessità,  quindi, di  prevedere le  ipotesi e fattispecie di reato specifiche per coloro che in maniera infedele hanno operato contro l’accertamento della verità per queste drammatiche vicende.

Cocis

 

 

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