Pd, tra Renzi e scissione

‘Fermiamoci e rispettiamoci. Si discuta oggi, poi ripartiamo perché peggio della scissione c’è solo il ricatto’. Dal palco dell’hotel del Parco dei Principi, Matteo Renzi dice ‘no’ ai diktat della minoranza e invita a capire se c’è spazio per immaginare un domani, perché fuori di qui ci stanno prendendo per matti. Si va avanti per il Paese,  dice Renzi, perché ce lo chiedono i nostri figli, per rispetto dei volontari, di chi aspetta una risposta concreto dal governo e dal partito che non è il partito dei petrolieri, ma un partito che ha voglia di giustizia e uguaglianza e che, se ha deciso di cambiare, lo fa perché lo dicono gli iscritti non i dirigenti: ‘Io non accetto che ci sia qualcuno che abbia il copyright della parola sinistra. Anche se non canto Bandiera rossa e non parlo rivoluzione socialista il Pd ha un futuro che non è quello che altri immaginano. E’ molto più di sinistra quello che in questi anni ha fatto Teresa Bellanova, con l’attenzione per gli ultimi. Non possiamo difendere principi democratici se non li applichiamo. Il Congresso è l’alternativa al modello Casaleggio o Arcore. Se non lo facciamo diventiamo come gli altri. Con Prodi e con Veltroni ci sono stati momenti analoghi, in cui si è immaginato di bloccare percorso di crescita del Pd, io vorrei chiedervi di andare avanti’. Verrebbe da dire: ‘Beppe che bel regalo ti stiamo facendo…’, dice Renzi, dai 5 stelle arriva una pessima immagine del governo della cosa pubblica, ma non lo stiamo vedendo perché parliamo solo di noi. C’è una frattura forte nella politica e nella società italiana, c’è un prima e un dopo il 4 dicembre,  aggiunge: ‘E io ne sono responsabile: il referendum è stato una botta per tutto il sistema Paese e noi dobbiamo rimettere in moto il Paese’. Scontro di potere? E sicuramente c’è anche questo. Ma c’è qualcosa di più. A chi appartiene il potere nel Pd? Quando si definisce congresso il luogo della conta e non della democrazia, si nega uno di principi costitutivi del Pd. Se qualcuno è in dissenso, noi invitiamo tutti a stare dentro, questa è la casa di tutti, ma a condizione che non ci si organizzi per veti. Nel Pd il potere appartiene ai cittadini che vanno a votare alle primarie non ai caminetti e alle correnti.

‘La relazione di Renzi non solo ha chiuso a ogni nostra richiesta ma persino oggi, in questa situazione, abbiamo dovuto sentire toni da stadio’, cosìdalla minoranza Pd si commenta l’intervento di Matteo Renzi in assemblea. ‘Se queste sono le decisioni di Renzi, ricostruiremo il progetto da un’altra parte’. Nei prossimi giorni verranno decise le tappe del nuovo percorso: ‘Con calma, senza enfasi’. Aspettavamo attenzione per le nostre proposte, ma il segretario ha inteso tirare dritto sulla sua posizione, un errore,  ha detto, a nome della sinistra Pd, Guglielmo Epifani alla Assemblea del Pd: ‘Ora per molti di noi si apre una riflessione che porterà a una scelta. La parola scissione per me non ha senso, ma per stare dentro un partito ci vuole rispetto reciproco.  ‘Ora il Congresso ci sarà di qui a 4 mesi come prevede lo Statuto,  dice Piero Fassino all’assemblea del Pd: ‘Non c’è ragione per mettere in crisi questo progetto, tutto si deve e si può affrontare insieme. Il mio appello è a stare insieme, fare del Congresso occasione per affrontare tutti i temi e insieme uscirne. Il nostro è l’unico progetto in campo per il Paese, non c’è l’ha il 5 stelle, non c’è l’ha la destra. Abbiamo il dovere di non farlo fallire’. Chi ha guidato questo partito troppo spesso non ha rispettato una parte della sua comunità. Per molti quelle parole ‘gufi’, ‘slealtà’, sono state ragione di umiliazione, dice Gianni Cuperlo all’assemblea del Pd chiedendo a Matteo Renzi di fare il capo di questa comunità, lasciando spazio per un momento di confronto programmatico ed evitare la rottura perché non la data di un congresso, non la qualità dei legami tra noi, non la distanza su scelte di governo, qui in gioco molto di più: c’è la possibilità di spezzare il filo della storia della sinistra italiana. Io chiedo: fermiamoci un attimo. E quindi rivolto a Renzi: ‘Se ci sarà una rottura, saremo tutti meno forti. Ma chi ha il timone ha un dovere in più di cercare l’unità’. Cuperlo cita una scena del film ‘Gioventù bruciata’, con la scena del chicken game, quella della gara della corsa in auto verso il burrone. Come nella vita, vince chi non ingaggia la sfida.  Il punto è capire se questo è ancora il luogo della sinistra’.  Secondo Statuto devo chiedervi se c’è una raccolta di firme a sostegno di una candidatura a segretario: se qualcuno si vuole candidare,  ha detto il presidente del Pd Matteo Orfini: ‘Non ridete, è lo Statuto, capisco l’ilarità ma magari qualcuno vuol provarci, servono 117 firme di delegati. Altrimenti, ci sarà il Congresso’.

 

Poco prima dell’inizio dell’assemblea, alcuni militanti del Pd hanno manifestato fuori dell’hotel Parco de Principi a Roma. ‘Restiamo uniti’, si legge in uno striscione.

 

 

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