PD, nasce la segreteria unitaria

Matteo Renzi resetta la segreteria del Partito democratico. E in nome del 41% alle europee, apre la stagione di una gestione del Nazareno unitaria o, come preferisce definirla la minoranza, plurale. Fermo restando, puntualizza subito il segretario-premier, che il compito di decidere spetta a lui. Novità ci saranno anche nei gruppi parlamentari dem e nel governo, vista la necessità di sostituire due sottosegretari.
Su quei temi, come chiesto dalla minoranza, accetta di convocare un dibattito in direzione tra due settimane ma chiede fin da subito uno sforzo per “sciogliere i nodi”. Anche questa volta, dopo mesi di discussioni con le componenti della minoranza del partito, le caselle della segreteria vengono completate solo negli ultimi minuti, a ridosso della direzione convocata per l’annuncio. E’ il “metodo-Renzi”, che i dem hanno imparato a conoscere. Complice l’intensa giornata parlamentare del premier, la trattativa prosegue fino all’ultimo. Non solo sui nomi ma anche sulla convocazione, chiesta dalla minoranza come condizione per l’ingresso nella squadra ‘di governo’ del Nazareno, di un dibattito su Jobs act e legge di stabilità. Alle 19.30, con un’ora di ritardo sul previsto, il segretario legge i nomi: 8 donne e 7 uomini, alcuni neanche avvertiti della scelta. Giovedì il segretario, “se tutti accetteranno l’incarico”, assegnerà le deleghe. Due le conferme, Filippo Taddei all’Economia e Chiara Braga all’Ambiente. Da Area riformista arrivano Enzo Amendola, cui andranno probabilmente gli Esteri e Micaela Campana, al welfare e diritti. Il cuperliano Andrea De Maria dovrebbe avere la responsabilità della formazione politica. Valentina Paris, espressione dei Giovani turchi, prenderà probabilmente il posto di Stefano Bonaccini agli Enti locali. E ancora: Emanuele Fiano alle Riforme, Giorgio Tonini a Cultura e università, Davide Ermini alla Giustizia, Ernesto Carbone, alla Difesa; la fioroniana Stefania Covello di Sud e fondi europei, Alessia Rotta alla comunicazione, Lorenza Bonaccorsi a innovazione e Pa, Sabrina Capozzolo all’agroalimentare e Francesca Puglisi alla scuola. Confermati i vicesegretari Guerini e Serracchiani, soprannominati dai colleghi, svela Renzi, “Albano e Romina”. Lasciano il Nazareno Francesco Nicodemo, che dovrebbe avere un incarico sulla comunicazione a Palazzo Chigi, e Pina Picierno, approdata all’europarlamento. Ma anche Alessia Morani, che dovrebbe diventare una delle vicepresidenti del gruppo alla Camera, nell’ambito di una riorganizzazione che prevederà novità anche al Senato. Davide Faraone riceverà probabilmente l’incarico alla Scuola lasciato da Roberto Reggi, uno dei due sottosegretari, insieme a Giovanni Legnini, nominato al Csm.

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