No dell’India ai marò

L’India pretende il rientro di Massimiliano Latorre e dice no alla richiesta di Salvatore Girone di tornare a casa per Natale. La reazione italiana è dura: “Latorre non si muoverà”, dice la ministra della Difesa Roberta Pinotti. “Siamo delusi ed irritati per la decisone della Corte suprema indiana sui due marò. Le nostre istanze erano di carattere umanitario e ci aspettavamo un risultato diverso”, ha spiegato in audizione alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. Salvatore Girone, ha aggiunto, “è in India da quasi tre anni, la sua detenzione crea disagio ed è in cima ai nostri pensieri. Il Governo metterà in atto tutte le misure possibili per rimediare”. Di fronte a un atteggiamento così grave delle autorità indiane il governo si riserva i passi necessari a partire dall’urgente richiamo per consultazioni dell’ambasciatore italiano a Nuova Delhi, anche se non si tratta di rottura delle relazioni diplomatiche, ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che fa sapere che l’Italia si riserva tutti i passi necessari nei confronti delle autorità indiane sulla vicenda dei due marò E lo dobbiamo fare, ha aggiunto, senza improvvisazioni e con il necessario equilibrio. La posizione del fuciliere Girone è per noi motivo di angosciosa preoccupazione e c’è irritazione da parte governo italiano per le decisioni prese dalla Corte Suprema indiana che ha respinto le richieste umanitarie per i due marò. Le autorità indiane hanno accumulato una serie incredibile di rinvii. Nella vicenda dei due marò sono in gioco principi irrinunciabili di sovranità internazionale e l’Italia ha l’obbligo di reagire di fronte alle decisioni delle autorità indiane. Mi auguro che sia una reazione ferma e unitaria. La decisione della Corte Suprema indiana sui marò Latorre e Girone “delude le aspettative per una soluzione di comune accordo attesa da lungo tempo” e “può incidere sulle relazioni Ue-India e sulla lotta globale contro la pirateria in cui l’Ue è fortemente impegnata”, è il deciso e fermo parere dell’Alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini.

 

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