Masterchef, ovvero, un viaggio in Italia attraverso il cibo

Masterchef anno quarto. Il buono, il buono e il cattivo. Cioè Joe Bastianich, Carlo Cracco e Bruno Barbieri, i giudici del programma, un tempo detti Gli Spietati, oggi gli Impietositi. A parte il gioco quest’anno ‘Masterchef’, in onda su Sky Uno,  da oggi alle 21,10 per 24 puntate, parte con grande vigore. Ai casting si sono presentati in 18mila, da cui sono stati selezionati i 20 partecipanti che si affronteranno in confronti temibili, tra cui la preparazione di un “terzo tempo” alla fine di una partita di rugby in Irlanda, e una “prova di sopravvivenza” che non promette niente di buono. Quest’anno la selezione naturale ha portato a una platea di concorrenti giovanissimi: tutti sotto i trent’anni. C’è chi cerca l’occasione della vita o anche solo un’opportunità. E’ il racconto di un Paese che cucina, la storia di persone che sognano di cambiare la loro vita attraverso il cibo. Da qualche anno grazie a Masterchef i bambini vogliono fare anche gli chef e non solo i calciatori.  Quest’anno il programma sarà più gastronomico perché la gente vuole vedere cucinare. Masterchef si produrrà in un omaggio anche al tema dell’Expo: “Abbiamo raccontato i cinque continenti”, spiega Cracco, “utilizzando gli ingredienti di tutto il mondo”.

 

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