Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, raggiante, al termine del voto finale sulla riforma della legge elettorale, Roma, 4 maggio 2015. L'Italicum è stato approvato a Montecitorio a scrutinio segreto con 334 voti a favore, 61 contrari e 4 astenuti. ANSA/ ALESSANDRO DI MEO

L’Italicum è legge

Passa la nuova legge elettorale dopo un’aspra battaglia nel Pd e una forte divergenza con le opposizioni.   Rispetto alle tre fiducie della scorsa settimana, aumenta il dissenso che passa da 8 a 18 voti,  tanto da fare affermare a Bersani che il dissenso è stato abbastanza ampio. Le opposizioni unite sono uscite dall’Aula al momento del voto e  diversi esponenti della minoranza Pd hanno votato no.  L’Italicum, la riforma della legge elettorale fortemente voluta dal premier Matteo Renzi  è dunque legge,  approvata con  voto a scrutinio segreto di 334 sì, 61 no e 4 astenuti. “Missione compiuta. Il governo ha mantenuto l’impegno. Abbiamo promesso, abbiamo mantenuto”, ha detto il ministro Boschi dopo l’ok. ‘Impegno mantenuto’, ha tweettato Matteo Renzi,  ‘Impegno mantenuto, promessa rispettata. L’Italia ha bisogno di chi non dice sempre no. Avanti, con umiltà e coraggio. È  la volta buona’. Un applauso di pochi secondi partito dai banchi del Pd ha salutato l’approvazione dell’Italicum. I deputati sono quindi defluiti dall’Aula,  con molti tra quelli della maggioranza che sono andati a baciare il ministro per le riforme Maria Elena Boschi, a partire dai ministri Angelino Alfano,  Roberta Pinotti e diversi sottosegretari. Entra in vigore l’Italicum a partire  dal luglio 2016 con  premio di maggioranza alla lista che supera il 40% dei voti, o ballottaggio tra i due partiti piu’ votati se nessuno supera quella soglia; sbarramento al 3% e capilista bloccati.  La legge vale solo per la Camera ed entrerà in vigore solo nel luglio 2016, data in cui si pensa che sia stata approvata la riforma costituzionale, che prevede un Senato non piu’ elettivo. L’Italicum assegna un premio di maggioranza (340 seggi su 630) alla lista che supera, come dicevamo,  il 40%. Se nessun partito raggiunge tale percentuale, si svolge un secondo turno tra i due partiti piu’ votati, per l’assegnazione del premio. I partiti perdenti si ripartiscono i 290 seggi rimanenti sulla base della percentuale di voti. L’assegnazione dei seggi della Camera avviene proiettando le percentuali dei partiti ottenuti a livello nazionale su 100 collegi, in ognuno dei quali sono eletti 6-7 deputati. Nei 100 collegi ciascun partito presenta una lista di 6-7 candidati: il capolista e’ bloccato,  cioe’ e’ eletto automaticamente se scatta il seggio,  mentre le preferenze valgono solo per gli altri candidati. Sono possibili due preferenze, purché la seconda sia di genere diverso dalla prima. Le liste devono esser composte in modo da alternare un uomo ad una donna. Nell’ambito di ogni circoscrizione (Regione) i capilista di un sesso non devono essere superiori al 60% del totale. E’ possibile che un candidato si presenti in piu’ collegi, fino ad un massimo di 10. La scheda vedra’ a fianco del simbolo di ciascun partito il nome del capolista bloccato, e due spazi dove scrivere le due eventuali preferenze. In Trentino Alto Adige e nella Valle d’Aosta si vota con i collegi uninominali, come il Mattarellum.  Potranno votare per corrispondenza i cittadini italiani che sono all’estero per almeno tre mesi o per motivi di studio (per esempio l’Erasmus), per lavoro o per cure mediche. C’è stato un presidio “anti-Italicum” di esponenti della sinistra davanti alla Camera dei deputati. Vi hanno partecipato una quarantina di persone che esponevano striscioni contro la nuova legge elettorale, e contro il premier Matteo Renzi: “Noi non ci arrenziamo. La Costituzione non si tocca, no alla legge truffa”, si legge su un piccolo manifesto esposto da uno dei partecipanti. Tra le bandiere, oltre a quelle rosse, ci sono quelle di Sel, dell’Altra Europa con Tsipras ed una del M5S. Presenti, tra gli altri, i “Giuristi democratici”, “Libera cittadinanza” ed i “Comitati Unitari per la Costituzione”. E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine, infatti dopo il Porcellum è arrivato il Porcellissimum e l’unico in Italia titolato a dare patente di porcata è il sottoscritto e vi dico che questa è una Superporcata, peggio del Porcellum. Se già era censurabile un premio di maggioranza abnorme ad una coalizione, figuriamoci darlo ad un solo partito.  Siamo al regime, afferma   Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato, al voto della Camera sulla legge elettorale. In Aula il movimento pentastellato ha chiesto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare l’Italicum. Ci rivolgiamo a lui, dice durante le dichiarazioni di voto Danilo Toninelli,  perché tra pochi giorni giungerà sulla sua scrivania questa schifosa legge e lui dovrà decidere se firmarla. Noi chiediamo di non firmarla perché ha gli stessi principi di incostituzionalità del Porcellum. Al di là di tutto l’Italicum è legge.

Cocis

 

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