L’Europa e’dei cittadini non delle banche

Il potere temporale delle banche in seno all’Ue ha preso il posto di quello politico, o meglio, non gli ha mai permesso di affermarsi. L’affermazione del Presidente Renzi, ‘l’Europa e’ dei cittadini non delle banche’,  potrebbe sembrare ovvia e scontata, ma no lo e’ affatto. Anzi mette a nudo uno dei punti piu’controversi su cui si discute ormai da anni in tutte le maggiori cancellerie europee. E’noto a tutti i lettori che il presidente della Bundesbank giovedi ha ironizzato sul discorso di Renzi al Parlamento europeo  ed in particolare sul suo attacco alle banche  che si sono sostituite alla politica nella dirigenza dell’Ue. Il potere delle banche centrali e’ figlio di quel patto di stabilita’ voluto fortemente dalle stesse per sottrarre il controllo della moneta unica alla Bundesbank, che nel 92 si opponeva fortemente a Kohl che con il Trattato di Maastricht si accingeva a porre le basi della moneta unica. Nel corso degli anni la Bundesbank pur perdendo il potere formale di controllo ne ha conservato un ruolo di tutore morale. Quando il nostro Premier lancia la sfida al potere delle banche centrali in Europa e’ una sfida ideologica piu’che di potere. Questo comporta per lui un pericolo costante che si chiama Angela Merkel, con la quale, da piu’giorni, va ripetendo in modo trionfalistico di avere un rapporto privilegiato. E questo non lo si puo’negare. Ma il problema sorge perche’la Merkel si prepara a fare con Renzi quello che ha fatto con la BCE e con la sua decisione di schierarsi a favore dei paesi indebitati: dare un tacito via libera. Pubblicamente restera’ sempre schierata per il rigore finanziario, il cosidetto’ fiscal compact’, cosi’ come resto’schierata contro la decisione della BCE di acquistare i titoli di Stato dei Paesi in difficolta’. Quindi la Cancellira di ferro, poiche’ si rende conto che il problema della flessibilita’ e’ necessario affrontarlo e risolverlo velocemente per dar fiato alle economie della gran parte dei paesi dell’UE, lascia correre e benedice tacitamente. Questo modo di porsi della Merkel puo’andare bene per affrontare i problemi nell’immediatezza, ma non rompe quella sudditanza psicologica ed ideologica della Cancelleria tedesca alla Bundesbank e di altri governi rispetto alle loro banche centrali. A questo punto a Renzi non restano che due strade da percorrere: cogliere l’opportunita’  che gli viene offerta in merito all’allentamento dei vincoli di bilancio ed evitare cosi’ uno scontro con le banche centrali, oppure portare a Bruxelles la questione posta in conferenza stampa ed imporre quindi l’idea che il potere  in seno all’Ue e’dei cittadini e non delle banche. E’ evidente che se passasse quest’idea Renzi avrebbe il merito, indiscutibile ed inimmaginabile fino a qualche giorno fa, di far intraprendere un nuovo cammino all’Europa.

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