Le sorelle Macaluso al Mercadante di Napoli

Tra i maggiori spettacoli delle ultime stagioni, accolto con grande successo lungo la tournée che dal debutto al Mercadante di Napoli,  nel gennaio del 2014 ad oggi,  ha toccato ben 35 città di 11 paesi, ritorna dal 5 al 10 maggio nel teatro di Piazza Municipio “Le sorelle Macaluso” della regista palermitana Emma Dante. Ne sono interpreti Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stéphanie Taillandier. Le luci sono di Cristian Zucaro, le armature di Gaetano Lo Monaco Celano, assistente alla regia Daniela Gusmano. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli con Théâtre National di Bruxelles, Festival d’Avignon, Folkteatern di Göteborg, in collaborazione con Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, in partenariato con Teatrul National Radu Stanca di Sibiu.Le sorelle Macaluso è la storia delle sette sorelle Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella nel giorno del funerale di una di loro. Dopo la cerimonia le sorelle si fermano a ricordare, a evocare, a rinfacciare, a sognare, a piangere e a ridere della loro storia. Tutto,  scrive Emma Dante,  si ispira al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. La figlia corse al suo letto e la madre le chiese: “in definitiva io sugnu viva o morta?” La figlia rispose: “viva! Sei viva mamma!” E la madre beffarda rispose: see viva! Avi ca sugnu morta e ‘un mi dicìti niente p’un fàrimi scantàri. (Sì, viva! Io sono morta da un pezzo e voi non me lo dite per non spaventarmi)». Premio Ubu 2014 come Migliore spettacolo dell’anno e come Miglior regia, Premio Le Maschere del Teatro 2014 come Miglior spettacolo, Premio della Critica ANCT 2014, Le sorelle Macaluso si colloca tra le creazioni del sorprendente affresco teatrale disegnato dalla regista palermitana attraverso i sentieri più accidentati, oscuri e molesti dell’esistenza. Un personalissimo percorso che vanta titoli memorabili come mPalermu, Carnezzeria, Vita mia, La scimia, Cani di bancata, Mishelle di Sant’Oliva, Il festino, Le pulle, con i quali la Dante si è imposta sulla scena italiana e europea tra i nomi di punta del panorama contemporaneo. In occasione di queste nuove rappresentazioni, allo spettacolo si accompagna la mostra fotografica di Carmine Maringola Città in movimento Napoli | Moving Cities Naples, sezione del progetto Città in Scena / Cities on Stage del quale il Teatro Stabile di Napoli è partner insieme al Théâtre National di Bruxelles, a l’Odéon-Teatro d’Europa di Parigi, al Festival d’Avignon, al Teatrul National Radu Stanca di Sibiu, al Teatro de La Abadia di Madrid e al Folkteatern di Göteborg. Dopo Sibiu, Bruxelles e Göteborg la mostra tocca Napoli, allestita negli spazi del foyer del Mercadante, presentata presso Libri&Caffè lunedì 4 maggio alle 19.00 dal suo curatore Carmine Maringola, dalla regista Emma Dante e dal critico teatrale Rodolfo Di Giammarco. Composta da sette pannelli 100×140 la mostra è un racconto fotografico che accoglie scatti di Carmine Maringola realizzati a Napoli in occasione del debutto di Le sorelle Macaluso a gennaio del 2014, aperta al pubblico fino a domenica 10 maggio dalle 9.30 a orario spettacolo.   Ispirato al tema della presenza della morte nella memoria della famiglia, il progetto ha coinvolto sette allievi attori dei corsi dell’associazione Airots di Giuliana Pisano e Salvatore D’Onofrio. Dopo aver assistito allo spettacolo agli allievi è stato chiesto un ricordo evocato loro dalla rappresentazione. È nato così, dichiara Carmine Maringola,  un itinerario della memoria personale che ci ha portato in vari luoghi napoletani con aneddoti ispirati a tutto ciò che continua e tenere uniti vivi e morti. Angoli della città che per tutti sono semplici luoghi di passaggio qui diventano santuari del ricordo, come il lungomare di Pietrarsa o il liceo Sannazaro e luoghi di culto come la chiesa del Gesù o il Cimitero delle Fontanelle. Le foto sono una zoommata su una città che ha rispetto sacrale ed elegante della morte.

 

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