L’apologia del Fascismo, problema attuale

In questi giorni infuriano le polemiche sulla proposta di legge, presentata da Emanuele Fiano che punisce chi propaganda simboli e contenuti che richiamano ideologie nazi-fasciste.Polemiche aspre e volgari che sono arrivate all’offesa personale e allo scherno antisemita. Affrontare pubblicamente il tema del fascismo in questo Paese, è un’impresa impossibile.Tutto è tranquillo quando si indaga il fenomeno storico proiettandolo nel passato, si celebrano ricorrenze, si celebrano riti, si tengono gli stessi discorsi a volte stucchevoli e ripetitivi. Diversamente vanno le cose quando si parla di fascismo quale fenomeno attuale, che non ha nulla di nostalgico o di folcloristico. Basta dare un’occhiata al Web per rendersi conto delle idee in merito. Si parla quindi di presente e futuro. In Italia lo spettro del fascismo si aggira ancora incontrastato con i vecchi simboli ma con contenuti rinnovati e al passo con i tempi. Neppure quello del Nazismo sembra sepolto. Ma più delle polemiche impressiona la confusione e l’ignoranza della storia, delle ideologie e dei loro contenuti. Si è parlato di ‘Islamofascismo’, etichetta buona per i tempi che corrono. Poi si è parlato di fascismo dell’antifascismo, chi con giravolte mirabolanti vorrebbe far passare per nuovi ed alternativi pensieri stantii e reazionari. Molto ci sarebbe da discutere su i due totalitarismi di destra e di sinistra , ma entrambi sono accomunati da un unico comune denominatore: liberticidi. Ma tornando al Fascismo, certamente Mussolini non era paragonabile ad Hitler. Ma dalle stazioni ferroviarie italiane sono partiti i treni per i campi di sterminio nazisti. Il Fascismo, quello che faceva eliminare gli oppositori, quello delle leggi razziali, delle guerre in Etiopia e in Eritrea, dello stato assoluto, ha colpe enormi che la storia in gran parte ha certificato. Per cui è stupido e triste che appaiano cartelli che ridicolizzino le camere a gas. Non si può allestire un tavolo di discussioni e di confronto su temi così sentiti dalla gente con chi il dialogo democratico non lo vuole o non lo conosce. Le leggi sul tema vanno aggiornate e bisogna tener conto del Web. Parole, simboli e contenuti inneggianti al Nazi-Fascismo non possono circolare liberamente dinanzi a spettatori noncuranti.

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