La riforma costituzionale e le autonomie speciali

La salvaguardia delle autonomie speciali nella riforma costituzionale, l’interpretazione della norma sul potere sostitutivo, la volontá di approfondire questi temi subito dopo l’elezione del presidente della Repubblica. Questi gli argomenti al centro dell’incontro che si è svolto poco fa a Roma fra il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, ed il ministro per le Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi. Un colloquio cordiale, commenta Rossi, caratterizzato dall’attenzione che il ministro ha riservato alle esigenze delle autonomie speciali, pur nella consapevolezza che è necessario trovare insieme un punto di equilibro rispetto all’intera architettura istituzionale del Paese. Un’attenzione che del resto trova conferma anche nella soluzione individuata sul tema del potere sostitutivo. “Anche a seguito dell’incontro con la delegazione parlamentare regionale il Governo ha condiviso il principio di salvaguardia del nostro Statuto, nel senso che per la Regione e le due Province autonome di Trento e di Bolzano resta ferma la disciplina vigente prevista dagli statuti e dalle relative norme di attuazione”. Più in generale, l’incontro è servito a fare il punto sul percorso di riforma costituzionale in atto e a come renderlo compatibile, anche con riferimento alle clausole di salvaguardia, da un lato con le Autonomie speciali di Trento e di Bolzano e dall’altro con i processi di attribuzione alle stesse di ulteriori forme di autonomia gestionale. Nel ringraziare il ministro Boschi, conclude Rossi, ci siamo lasciati con l’impegno di affrontare il tema, subito dopo l’elezione del Capo dello Stato, in chiave politica nell’ambito degli accordi della maggioranza che regge il Governo.

Marco Novellino

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