La Grecia al voto

In Grecia stamani alle 07:00 locali (le 06:00 in Italia) si sono aperti 19.449 seggi per le elezioni legislative il cui risultato potrebbe avere cruciali ripercussioni politiche ed economiche su tutta l’Unione Europea. Su una popolazione complessiva di circa 11.300.000 abitanti, gli aventi diritto al voto sono 9.808.760 dei quali 5.060.877 donne e 4.747.883 uomini. Le operazioni di voto si concluderanno alle 19:00 locali, le 18:00 in Italia e, secondo quanto annunciato dal ministero degli Interni, poco dopo dovrebbero essere pubblicati i primi exit-poll. Le prime proiezioni saranno disponibili entro due ore dalla chiusura delle urne, verso le 20:30 italiane, sempre che tutto proceda senza imprevisti. Stando ai dati diffusi dal ministero degli Interni, la fascia di elettori che avrà un impatto maggiore sulle elezioni odierne è quella degli “over 71” che sono più del doppio dei votanti di età compresa fra i 42 e i 47 anni. Gli ultrasettantenni, infatti, sono oltre due milioni, in pratica uno su cinque, a fronte di neanche un milione di elettori fra i 42 e i 47 anni di età. I greci che votano per la prima volta sono 273.941, di cui 224.272 sono giovani che hanno compiuto 18 anni dopo la doppia elezione di maggio e giugno 2012. Tra i nuovi elettori ve ne sono anche 49.669 che hanno acquisito la cittadinanza ellenica dopo il 2012 e che oggi votano anch’essi per la prima volta. Il voto in Grecia farà sentire i suoi effetti ben oltre i confini ellenici ed Alexis Tsipras, numero uno di Syriza e grande favorito per la vittoria, è stato chiaro: “Un nostro successo segnerà la fine dell’austerità non solo sotto il Partenone ma in tutto il Vecchio Continente”. Cinque anni di crisi e dodici finanziarie imposte in cambio di 240 miliardi di presiti hanno messo in ginocchio il paese. Tsipras, in caso di vittoria, vuole chiedere un taglio del debito, almeno del 50%, per consentire all’economia di ripartire e creare lavoro. Punto fondamentale, in caso di vittoria di Tsipras, è vedere se riuscirà ad avere la maggioranza assoluta, raggiungibile se arriverà al 37% circa dei voti grazie al bonus di 50 seggi che spetta al primo partito. In tal caso formerebbe il governo in pochissime ore presentandosi al tavolo della trattative con Europa, Bce, e Fmi con un mandato molto forte. Se non avrà il 50% dei seggi dovrà cercare alleati abbassando, giocoforza, le sue pretese. Per Matteo Renzi la Grecia non farà danni sui mercati nemmeno se vince Alexis Tsipras e non è spaventato dal responso elettorale. Alla fine l’ascesa del leader di Syriza che vuole rinegoziare il debito ellenico e cambiare l’Europa alla fine potrebbe far bene al continente ed all’Italia. Tsipras personalmente non conosce Renzi ma i loro staff hanno preso contatti con una sintonia naturale. “Va cambiato verso all’Europa, perché l’austerità sta strangolando tutti”, così Alexis Tsipras. Renzi, dice il leader di Syriza, “lo conoscerò molto presto e avremo tanto di cui parlare. La pensiamo alla stessa maniera sulla necessità dello sviluppo e sull’uscita da questo rigore alla tedesca che sta danneggiando tutti i cittadini europei. Negli ultimi giorni, abbiamo capito che forse avremo la forza per governare da soli, senza dover fare alleanze. E l’atteggiamento del presidente della Bce, Mario Draghi, sugli aiuti ai Paesi europei è un segnale importante che ci fa separare per il dopo. Perché avremo risorse per ben amministrare la Grecia”.  Questa è una giornata storica, con queste parole è cominciato stamani il breve incontro tra Alexis Tsipras con i giornalisti, dopo aver votato nel seggio del quartiere ateniese di Kipseli, dove abita: “Oggi i greci devono decidere se domani la troika deve ritornare in Grecia per proseguire ciò che ha fatto con il governo Samaras, ovvero tagliare ancora stipendi e pensioni. Il popolo deve votare per difendere la propria dignità e per un governo che proseguirà dure trattative con i creditori internazionali”.

Cocis

 

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