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ROMA. La riforma del lavoro è ora completa. Il Consiglio dei ministri ha approvato ogg gli ultimi quattro decreti attuativi, portando a termine “un processo di riforma di grandissimo rilievo e in tempi estremamente rapidi”, evidenzia il sottosegretario Claudio De Vincenti al termine del Cdm. Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, si è detto soddisfatto per la conclusione della riforma, sottolineando come essa sia un risultato importante. “Oggi – ha detto – abbiamo rimesso al centro il contratto a tempo indeterminato. Centinaia di migliaia di precari hanno un contratto stabile”. “Abbiamo esteso gli ammortizzatori sociali a 1,4 mln di lavoratori prima senza copertura, cioè i lavoratori in aziende da 5 a 15 dipendenti”. Nel Cdm è stata anche approvata la norma che estende i controlli sui nuovi strumenti di lavoro (tablet e telefonini). Il ministro assicura che la privacy verrà rispettata, spiegando però che “l’autorizzazione sindacale o del ministero non è necessaria per cellulare e tablet, ma solo per telecamere”. Quanto alle dimissioni, la certificazione dovrà essere fatta “su un modulo che va scaricato dal sito del ministero del Lavoro, se non c’è un modulo datato e certificato la dimissione non è valida”. Gli altri due decreti attuativi riguardano la Naspi e l’ispettorato unico. Per il primo, il nuovo assegno contro la disoccupazione involontaria durerà 24 mesi. Poletti ha sottolineato che la cig viene riportata alla sua visione originale. L’ammortizzatore in costanza di rapporto di lavoro durerà 24 mesi in un quinquennio mobile, periodo che sale fino a 36 se si usa la solidarietà. Sulle aliquote di applica il meccanismo bonus malus, paga di più chi più usa la cassa.
Sulle attività ispettive, invece il ministro ha illustrato come “lo spirito è quello di migliorare la performance delle ispezioni”. “Anziché avere tre soggetti – ha detto al termine del cdm – ci sarà un istituto solo, così semplifichiamo anche per le imprese”.
Alessandro Moschini
