Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in una immagine del 07 febbrario 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Istat tra crescita ed investimenti

Secondo l’Istat la crescita si consolida ed il traino arriva dall’aumento degli investimenti e dalla domanda interna. La ripresa dovrebbe continuare al ritmo di uno 0,6% a trimestre fino alla fine dell’anno. Poi dovrebbe decelerare agli inizi del 2018 sul quale però si concentrano troppe incognite e di peso, dai mutamenti di politica monetaria alle elezioni italiane alle incertezze presenti sullo scacchiere internazionale.

 Anche la produzione industriale marcia con buona lena nell’area euro, caratterizzata dalla spinta dei beni strumentali che di solito precedono nuove fasi espansive e di ristrutturazioni delle quali fanno parte anche le innovazioni tecnologiche.

L’economia italiana è più vivace ma ancora qualche gradino sotto la soglia dell’area euro. I punti di forza della ripresa europea evidenziano semmai le debolezze italiane. Cominciamo dalla domanda interna: è perfino troppo facile ora accusare i Governi del recente passato di essere stati sordi agli appelli rivolti a mitigare il rigore per non strangolare i consumi interni nella recessione.

Da noi c’è ancora troppa occupazione precaria e prosegue la lunga stagione dei bassi salari, complice anche un sistema fiscale tutto da riformare.

 

 

 

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