(ANSA) - FABRIANO (AN), 21 LUG - Industria: la sede Indesit-Whirlpool di Fabriano.

Industria: aumentano gli investimenti delle imprese straniere

ROMA. Gli stranieri tornano a investire con più convinzione in Italia. Nel 2014, sono aumentati gli investimenti diretti esteri (Ide) in entrata nel nostro paese raggiungendo quota 281,3 miliardi di euro. Rispetto al 2013, sono aumentati di 9,5 miliardi, pari ad un incremento di 3,5 punti. Nessun altro paese ha conseguito uno score migliore. Tra tutti i paesi dell’area euro, solo l’Italia, la Slovenia ( +3,5%) e la Finlandia ( +2,2% ) hanno conseguito un risultato positivo rispetto l’anno precedente. I dati sono stati resi noti dalla Cgia di Mestre e seppur positivi risentono di una scarsa crescita del Pil. Lo studio si basa su dati dell’ Unctad, la conferenza delle nazioni unite sul commercio e lo sviluppo, e dimostra che la situazione dello stock degli Ide in percentuale al Pil italiano resta allarmante, con un misero 17,4% anche nel 2014, stesso valore di inizio della crisi, l’Italia è in coda alla graduatoria europea. A registrare una situazione peggiore della nostra ( 8,5%) è solo la Grecia. Tra le ragioni che allontanano gli investitori stranieri dal nostro Paese, la Cgia sottolinea l’eccessivo peso delle tasse, le difficoltà legate ad una burocrazia arcaica e farraginosa, la lentezza della nostra giustizia civile, lo spaventoso ritardo dei pagamenti delle transazioni commerciali, il deficit infrastrutturale e il basso livello di sicurezza presente in alcune aree del paese. Se queste sono le ragioni che rendono il nostro paese, poco attrattivo afferma Paolo Zabeo della Cgia, pensate in che condizioni operano gli imprenditori italiani che nonostante ciò continuano a credere nelle proprie attività, ad investire nel futuro e a dare lavoro a milioni e milioni di italiani. Nel 2014 – secondo la Cgia – i principali paesi di provenienza dei flussi in entrata, nel nostro paese sono stati il Lussemburgo ( 39% del totale), la Francia ( 20,8% del totale) e il Belgio ( 12,4% del totale). A livello territoriale è il Nordovest l’area che riceve il più alto numero di investimenti. Nel 2013, ultimo anno in cui i dati sono disponibili per ripartizione geografica, il vecchio triangolo industriale ha attratto il 65% circa degli investimenti totali. Seguono il Centro ( 18,5% del totale), il Nordest ( 13,8%) e il Sud (2%).

Fabio D’Amora

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