Il Veneto ha istituito la “festa della famiglia naturale”

Il Veneto è la prima Regione italiana che celebrerà, già da quest’anno, la “Festa della Famiglia Naturale”, nella quale saranno coinvolte tutte le scuole di ogni ordine e grado. L’iniziativa si terrà ogni anno in concomitanza con l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale. La decisione, formalizzata ieri con una delibera di Giunta proposta dall’Assessore all’Istruzione Elena Donazzan, discende dall’approvazione in Consiglio regionale di una mozione in questo senso, con primo firmatario il Consigliera regionale Arianna Lazzarin ed è stata presentata oggi a Palazzo Balbi dalle due protagoniste. “Questa è una scelta semplice e bella”, ha detto la Donazzan, “presa per valorizzare la famiglia naturale come pilastro della nostra società ed esprimere con un atto e un appuntamento il nostro riconoscimento di valori indiscutibili, che discendono dalle leggi millenarie della natura e che nessun atto umano può modificare. Attenzione però perché siamo di fronte ad una decisione a favore di valori in cui crediamo ma assolutamente non contro chicchessia. Rispettiamo il diritto di chi la pensa diversamente e gli orientamenti sessuali più diversi, ma pretendiamo a nostra volta il rispetto per la famiglia naturale e per chi, come noi, la considera fondamentale soprattutto per accompagnare la crescita equilibrata e consapevole dei figli. Non a caso abbiamo scelto la scuola e l’ultimo giorno prima delle vacanze di Natale per il loro alto valore simbolico. Non siamo stati e non siamo né razzisti né omofobi, semplicemente crediamo nei nostri valori e lavoriamo per difenderli e affermarli”. Nella delibera della Giunta, come espressamente richiesto nella mozione approvata in Consiglio, è espressamente previsto anche l’impegno per il Governo del Veneto di sostenere presso il Governo Nazionale la non applicazione del Documento Standard per l’Educazione Sessuale in Europa, redatto dall’Ufficio Europeo dell’OMS. “In questo documento”, hanno rimarcato Donazzan e Lazzarin illustrando la delibera,  “si sono voluti cogliere gli aspetti maggiormente utili alla teoria delle tante tipologie ‘delle famiglie’ e non ‘della famiglia’ piegandoli ad un progetto destrutturante piuttosto che cogliere quanto già affermato dalla risoluzione dell’ONU in favore della famiglia naturale. Indebolendo e alterando il concetto di matrimonio – hanno aggiunto si potrebbe mettere in discussione l’intero sistema di protezione e promozione della famiglia. Anche la richiesta di modifica dei termini ‘padre’ e ‘madre’ sostituendoli con i più generici ‘genitore 1” e ‘genitore 2’ sta quasi ad indicare che la maternità e la paternità non abbiano più nulla a che vedere con i generi e con il modello educativo.   Riteniamo invece che è nella famiglia naturale che la persona non solo viene generata, ma progressivamente viene introdotta, mediante l’educazione, nella comunità umana”.

 

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