Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una immagine del 24 novembre 2015. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Il Renzi rivendicante…

Rivendica primati economici, intima alle istituzioni comunitarie di cambiare passo e spiega che l’Italia è pronta a dare una mano. Nel giorno in cui l’Istat divulga i dati negativi sul Pil, Matteo Renzi appare come uno che ha soggiornato per un lungo periodo su un altro pianeta. A margine di incontri ufficiali con il presidente del parlamento europeo, Martin Schulz, e con il cancelliere austriaco, Werner Faymann, il premier italiano parla come se quella crescita ferma allo zero-virgola non esistesse e il suo governo potesse rivendicare un ruolo guida per le politiche economiche e di riforma dell’Unione. ‘Deve essere chiaro che l’Italia è cambiata, è ripartita, ha fatto le riforme e sta al tavolo europeo con la volontà di dare non solo una mano, ma anche un cuore, per recuperare gli ideali’, ha affermato  Renzi. L’Istat, per contro, rileva che la crescita del Pil stimata al già basso 0,9% si era fermata allo 0,6%,  e gli analisti finanziari mettono in guardia dal rischio di dover rivedere al ribasso anche le stime per il 2016. Il premier continua a sostenere che l’Italia non chiede qualcosa all’Europa, ma offre la volontà di dare una mano sapendo che la politica economica europea non ha funzionato. L’Istat, in realtà, certifica non solo che il Pil italiano è cresciuto molto al di sotto di altre nazioni di riferimento come la Spagna, la Francia, la Germania, per non dire di Gran Bretagna e Stati Uniti, ma anche che  non cresce l’industria, dopo aver detto, qualche settimana fa, che la disoccupazione è tornata a crescere.  

 

 

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