Il lungo digiuno dei musulmani d’Italia

Nono mese del calendario lunare islamico, il Ramadan, e’ il quarto dei cinque pilastri dell’Islam, gli obblighi che il fedele e’ tenuto a rispettare. Gli altri sono la professione di fede, Kalima, la preghiera da compiere cinque volte al giorno, Salat, l’elemosina da versare annualmente che deve corrispondere almeno al 2,5% del capitale, escluso quelle che serve a coprire i bisogni primari della famiglia, Zakat, e il pellegrinaggio alla Mecca, Hajj, da intraprendere, se le condizioni economiche lo permettono, almeno una volta nel corso della vita. E’ durante una delle ultime notti del Ramadan che l’inviato di Dio, l’arcangelo Gabriele apparve a Mohamed nella grotta di Hira, sul monte Jabal Anur vicino alla Mecca, e rivelo’ al profeta i primi versetti del Corano.Le regole che scandiscono il Ramadan, sono quasi tutte raccolte nella Sura della Vacca, secondo ‘capitolo’ del libro sacro dell’Islam . L’astinenza da cibo e acqua, e da tutto ciò’ che attraversa la gola, quindi anche fumo, deve essere rispettato dall’alba al tramonto. Cosi’ come l’astinenza sessuale.  Un rituale apparentemente individuale fatto di autocontrollo e purificazione, che rappresenta pero’ uno dei momenti di maggior condivisione nel mondo musulmano. Non a caso e’ uno dei dettami maggiormente seguiti anche da chi vive in paesi in cui la comunità’ islamica e’ minoritaria.

 

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