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Il M5S, movimento di opposizione che si cimenta in funzioni di governo attivo solo a Parma con Federico Pizzarotti, e a Livorno, dove il sindaco Filippo Nogarin ha già fatto sapere che non si ricandiderà al termine del mandato. I grillini promettono salti prodigiosi nel cielo della politica egemonizzata dalla vecchia casta riscuotendo per altro un notevole successo di pubblico, visto che anche i sondaggi più malevoli li danno ormai stabili intorno al 25 per cento. Inspiegabilmente i cinque stelle si rintanano nell’astrattezza di regole assurde quando si tratta di passare dal ruolo di opposizione ‘dura e pura’ a quello di alternativa di governo. Uno immagina che i grillini non vedano l’ora di dimostrare per intero il loro valore e convincere tutti che sono perfettamente in grado di governare. Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna andranno nel 2016 al voto per scegliere i nuovi sindaci, ma sembra che Grillo e Casaleggio stiano facendo di tutto pur di non vincere. Potrebbero tagliare il traguardo della fascia tricolore Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, rispettivamente Roma e Napoli. Ma i due sono messi fuori gioco da regole interne, con buona pace di quanti li vorrebbero alla guida della propria città. Si può giurare che quelli del M5S obietteranno che i loro deputati non lasciano una poltrona per occuparne un’altra, e che bisogna partire dai programmi e che i candidati li sceglie il popolo del web.. Chi ha ascoltato Di Battista intervistato da Maurizio Belpietro a Canale 5 se ne sarà reso conto. L’esponente grillino ha allontanato come un piatto avvelenato una sua eventuale nomination per Roma: ‘Escludo di candidarmi. Ho un mandato e lo porto a termine, preferisco continuare a occuparmi di politica estera e corruzione a livello nazionale’. In merito, la dottrina dei Cinquestelle non ammette deroghe, perché chi fa il deputato non può candidarsi a sindaco, neppure se è l’uomo giusto per vincere…
Cocis
