Grecia, senza denaro per pagare Fmi a giugno. Varoufakis: uscire dall’euro sarebbe una catastrofe”

Non abbiamo un euro, ci dispiace. Sarà questa la risposta della Grecia quando, fra poco più di una settimana, il Fondo internazionale monetario andrà a bussare alla sua porta. Per riscuotere il debito: quattro rate che ammontano a 1,6 miliardi di euro che però, ha spiegato il ministro dell’Interno greco, Nikos Voutsis, all’emittente greca Mega Tv, “non verranno dati” perché “non ci sono”. Nulla di nuovo, infatti giorni fa Yanis Varoufakis, ministro delle Finanze, aveva ammesso che la Grecia sarebbe resistita solo per “altre due settimane”. Dichiarazione avvenuta dopo che il governo Tsipras il 12 maggio era riuscito a rimborsare al Fmi 750 milioni di euro. E’ però fuori discussione, come soluzione, l’uscita dall’euro, come lo stesso Varoufakis ammette: “una volta che si fa parte di una unione monetaria, uscirne sarebbe catastrofico”, ha detto rispondendo alle domande della Bbc. Le manovre per uscire “equivalgono all’annuncio di una svalutazione” monetaria. “Sarebbe un disastro per tutti gli interessati. Sarebbe l’inizio della fine del progetto della moneta comune in Europa”.
La Grecia, prosegue il ministro delle finanze, “ha fatto enormi passi per arrivare ad un accordo. Noi abbiamo fatto tre quarti del percorso, loro ora devono venirci incontro per un quarto della strada”, ha proseguito soffermandosi sul rapporto con i creditori internazionali. Negli ultimi 4 mesi, la Grecia “non ha dovuto solo gestire il pagamento di stipendi e pensioni, ma ha dovuto estrarre dal pubblico il 14% del Pil per rispettare gli impegni con i creditori internazionali. Ad un certo punto non saremo più in grado di farlo”. Ma il default è sempre dietro l’angolo come evidenziato il 16 maggio dall’agenzia di rating Fitch, confermando alla Grecia il CCC per la mancanza dell’accesso al mercato e le incertezze sull’emissione di nuovi prestiti da parte dei creditori. “Ci aspettiamo – avevano fatto sapere da Fitch – che il Governo superi l’attuale crisi di liquidità senza impatto sui bond detenuti dai privati, ma il default è una possibilità reale”. E domani riapriranno i mercati: sarà una giornata caotica.

Alessandro Moschini

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