Gratteri e le intercettazioni irrilevanti

La proposta di un nuovo reato per la pubblicazione di quelle intercettazioni considerate irrilevanti.

Nell’annoso dibattito sulle intercettazioni giudiziarie non rilevanti ai fini dell’indagine in corso e sul loro divieto di pubblicazione, sembra, finalmente, che si sia giunti ad una svolta. Occorreva l’ennesimo scandalo, ( indagine sulle grandi opere), per capire una volta per tutte che così non si poteva più andare avanti. Infatti il governo guidato dal suo dinamico Premier, ha a sua disposizione una nuova proposta di soluzione che gli viene dalla Commissione Gratteri istituita presso Palazzo Chigi e presieduta proprio dal Dott Gratteri, magistrato caro a Renzi, tant’è che lo propose quale Ministro di Giustizia, all’atto della formazione del suo Esecutivo. La relazione della commissione prevede un profondo intervento sulle intercettazioni, compreso il divieto di pubblicazione di quelle ritenute irrilevanti ai fini dell’indagine, con la previsione di multe salate e del carcere per chi ne viola il divieto. E’ imposto ai pm ed ai giudici il divieto d’inserire nelle ordinanze e nelle richieste di arresto i testi integrali dei colloqui registrati, a meno che non abbiano relazione diretta con il capo d’imputazione. Il tutto dovrebbe essere racchiuso in un nuovo articolo del cod. penale, il 595 bis, che dovrebbe seguire il 595 che prevede il reato di diffamazione. Il reato dovrebbe chiamarsi “Pubblicazione arbitraria di intercettazioni ” e prevede che chiunque pubblichi o diffonda con qualsiasi mezzo i testi di intercettazioni o altre forme di comunicazione acquisite agli atti di un procedimento penale, il cui contenuto abbia portata diffamatoria e risulti manifestamente irrilevante ai fini di prova, venga punito con sanzione da 200 a 10000 euro, o con la detenzione da due a sei anni. E’ innegabile che se tradotta in legge tale proposta costituisce una novità rilevante e sicuramente sin d’ora sarà oggetto di discussioni e polemiche accese, soprattutto per la previsione del carcere per i trasgressori. L’obiettivo della proposta è quello di tutelare la privacy del cittadino, in particolare di quelle persone non indagate che vengono in contatto con gli inquisiti, ma è evidente che l’intervento su questa materia va ad incidere sia sulla discrezionalità del magistrato in merito alla valutazione degli indizi derivanti dalle intercettazioni, che dei giornalisti. A fronte di una maggiore tutela della riservatezza della comunicazione, la Commissione Gratteri intende estendere il potere dell’indagine ad altre forme di comunicazione , quali quelle relative alle riprese video  ed alla corrispondenza epistolare, beninteso sempre autorizzate dal giudice,  parificando queste ultime alle registrazioni.  Era ora che tale materia venisse affrontata con serietà e consapevolezza, la speranza è che veda presto la luce. Renzi dice che entro fine anno sarà legge.

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