Giappone, uomo con coltello fa strage in centro disabili. 19 morti

Orrore della follia  in un centro disabili in Giappone dove un ragazzo di 26 anni, Satoshi Uematsu, armato di coltello, con i capelli biondi e vestito di nero, ha ucciso 19 persone e ne ha ferite altre 20. Questo è accaduto  a Sagamihara, nella prefettura di Kanagawa, a poche decine di chilometri a ovest di Tokyo. Il ragazzo si è poi consegnato alla polizia che aveva circondato l’edificio dicendo di aver compiuto l’orribile gesto con l’intenzione di liberare il mondo dai disabili. Mi rendo conto scrivendo che non si possono ascrivere motivazioni umane a chi commette tali gesti,  che non si possono ricondurre semplicemente a terrorismo o altro. Parlo dell’Isis, dei kamikaze, di chi commette omicidi collettivi ed altro. Penso invece ai ‘daimoni’, forze invisibili agenti nel mondo terrestre e naturale. Forze sotterranee che sono riferite alla contoparte nascosta di tutto ciò che nella psiche umana è elemento irrazionale e vitale. Archetipi dell’inconscio che non conoscono armonia. Parlo, ovviamente, in termini pitagorici di esseri psichici che governano i segni del male. Sono in errore? Forse sì, forse no, ma resta il fatto che resto atterrito  di fronte a queste notizie che sono, ormai, quotidiane. Secondo le prime ricostruzioni il giovane aveva lavorato presso il centro di riabilitazione e la polizia ha detto di aver ricevuto alle 2,30 locali la telefonata di un impiegato il quale comunicava che nella struttura stava succedendo qualcosa di orribile. Due ore piu’ tardi un ragazzo si e’ presentato alla stazione di polizia di Sagamihara. Aveva lasciato il coltello, l’arma del pluriomicidio, nella sua automobile. E’ stato, quindi,  arrestato, sospettato di tentato omicidio e violazione di domicilio. Le prime immagini trasmesse dalle televisioni hanno mostrato un gran numero di ambulanze fuori del centro con un continuo andirivieni di medici e infermieri e alcuni dei feriti sono in gravi condizioni. La polizia di Sagamihara ha rivelato che il giovane, nel febbraio scorso, nel periodo in cui aveva lasciato il centro ‘per ragioni personali’ aveva scritto a mano una lettera, che aveva consegnato alla residenza ufficiale del presidente della Camera, nella quale sosteneva di voler uccidere i disabili del Tsukui Yamayuri En, entrando di notte, quando c’è meno personale. Sogno un mondo in cui i disabili possano morire in pace, aveva  scritto Uematsu,   porterò a termine un piano, senza colpire lo staff, e mi consegnerò dopo aver ucciso i disabili. Dopo quella lettera, il giovane era stato ricoverato in ospedale e dimesso dopo un paio di settimane. Il massacro non è il primo caso di questo tipo in Giappone. Fra gli attacchi peggiori quello del 2008 a Osaka, dove un disoccupato  diede fuoco ad un video shop, provocando la morte di 16 persone.

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