Aperte le urne per il primo turno delle elezioni presidenziali in Francia. I seggi aperti alle 8 chiuderanno alle 19 in tutto il Paese, tranne nelle principali città dove chiuderanno alle 20, orario in cui saranno diffusi i primi exit poll. Per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica le elezioni si svolgono in regime di stato d’emergenza, con un clima di tensione che l’attentato di giovedì sera sugli Champs-Elysées ha ulteriormente aggravato.
Sul voto incombe la minaccia del terrorismo: l’attacco dell’altro ieri sera nel cuore di Parigi, con la morte di un agente di polizia e il ferimento di altri due, ha fatto riemergere la tensione e la paura che accompagnano i francesi ormai dal gennaio 2015, con l’attacco terroristico a Charlie Hebdo. Panico tra la folla ieri pomeriggio alla Gare du Nord di Parigi quando un uomo ha tirato fuori un coltello e si è avvicinato minacciosamente ad una pattuglia di gendarmi, che lo hanno fermato. L’episodio è avvenuto in mezzo a centinaia di passeggeri che affollano la stazione il sabato pomeriggio e che, dopo l’attentato di giovedì, sono stati colti dal panico e sono fuggiti lasciando a terra i bagagli. L’episodio ha provocato soltanto molta paura ma non ha avuto conseguenze. I militari hanno tenuto a distanza l’uomo con il coltello, l’hanno fermato e portato via. Artificieri e unità cinofile sono poi arrivati per il controllo dei bagagli che erano stati abbandonati a terra dai passeggeri presi dal panico, fuggiti e nell’impossibilità di rientrare per il perimetro di sicurezza subito stabilito con divieto di accesso. Una fonte della polizia ha detto a Bfm-Tv che l’uomo si aggirava con il coltello in mano perché temeva per la sua vita. Secondo la stessa fonte, non avrebbe mai assunto un atteggiamento davvero minaccioso e quando i gendarmi gli hanno ordinato di stendersi a terra non ha opposto alcuna resistenza.
L’attacco rischia di pesare sulla mobilitazione e sulle scelte dei francesi, ormai da tempo polarizzate da due grandi questioni, la sicurezza e la disoccupazione. Circa un quarto degli elettori confessa di essere ancora indeciso e l’astensionismo si annuncia elevato.
Più di 50.000 tra poliziotti e gendarmi, appoggiati da 7.000 militari dell’Operazione Sentinelle, saranno mobilitati per assicurare la sicurezza delle operazioni di voto nei 67.000 seggi elettorali, che si svolgeranno in due turni, il 23 aprile e il 7 maggio. Oltre al rischio terrorismo, le forze dell’ordine veglieranno anche su eventuali eccessi o provocazioni causati da estremisti di ogni genere prima, durante e dopo le operazioni di voto e di scrutinio, ha detto il ministro degli Interni Matthias Feckl.
Lo conferma una circolare segreta dei servizi francesi, pubblicata in esclusiva dal quotidiano Le Parisien. Nella nota ‘confidenziale’, al primo posto fra i rischi previsti c’è la minaccia jihadista, costante e sostanziale. Per questo, nei seggi, considerati i luoghi più vulnerabili domani, si definisce indispensabile la presenza della polizia all’apertura, con un contatto permanente anche nelle prefetture e nei luoghi di spoglio. Per avere uomini a sufficienza sono stati predisposte restrizioni nei permessi di polizia, gendarmi e militari. Altro rischio previsto, violenze urbane per raduni più o meno importanti dopo l’annuncio dei risultati, in particolare se dovesse risultare qualificata al ballottaggio la coppia Le Pen-Melenchon. Infine, incombe la minaccia informatica, in vista della quale è stato rafforzato lo scudo anti-hacker del ministero dell’Interno.
Esclusi i dati sull’affluenza, nessun risultato parziale o definitivo potrà essere diffuso prima della chiusura dell’ultimo seggio elettorale, alle 20. I due vincitori del primo turno andranno al ballottaggio il 7 maggio.
Cocis