Un momento della presentazione a Roma del car sharing elettrico, 16 dicembre 2012. Il car sharing nella Capitale, infatti, diventa più 'green': arrivano sulle strade del centro storico dieci Citroen C-Zero, la monovolume elettrica 4 posti della casa automobilistica francese. Le dieci auto 'green', acquistate anche grazie al contributo di oltre 100mila euro del Ministero dell'Ambiente, si vanno ad aggiungere alle 114 vetture già in uso del car sharing. ANSA/ UFFICIO STAMPA AGENZIA PER LA MOBILITA' +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++

Forum Innovazione, nel 2020 in Italia 1 mln veicoli elettrici

Autostrade elettriche, autocarri verdi, mobilità elettrica e auto condivisa. Questi i temi che saranno affrontati nella prima edizione del Forum Innovazione Mobilità Sostenibile che si svolgerà a Brescia il 1 ottobre, presso l’Università degli Studi di Brescia, e che radunerà i più importanti player del settore per affrontare i grandi cambiamenti in atto nel mondo dell’automotive. Al centro della discussione, la nuova rivoluzione del settore mobilità, che va a toccare da un lato la necessità di raggiungere gli obiettivi di taglio delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030 come previsto dall’accordo di Parigi, dall’altro la scarsa disponibilità di risorse prime (carburanti, metalli, ecc).

Questi i fattori che stanno portando le compagnie manifatturiere del settore automobilistico ad adottare pratiche di economica circolare e innovazione dei motori, riutilizzando componenti a fine vita del veicolo e impiegando politiche di eco-design nei mezzi e componenti. La grande sfida dell’Italia per introdurre la mobilità elettrica su larga scala (large scale early adopter) è uno degli argomenti centrali del Forum Innovazione Mobilità Sostenibile: oggi in EU i veicoli elettrici (EV) costituiscono solo l’1% del totale del mercato automobilistico, ma mentre la Norvegia ha raggiunto il 12% grazie a pesanti investimenti, l’Italia è ancora allo 0,2%. Guardando al futuro, in Italia potrebbe esserci almeno un milione di veicoli elettrici al 2020 e, secondo RSE (Ricerca Sistema Energetico), nel 2030 ci saranno circa 10 milioni di veicoli elettrici, il 50% dei quali nelle grandi aree urbane, caratterizzati da strutture leggere, sistemi di autoguida e materiali derivati da processi rigenerati (circular automotive). “La Comunità Europea ha già dato dei riferimenti con la direttiva 94/2014, circa 120.000 punti di ricarica nazionali, di cui almeno 20.000 pubblici, sia sui corridoi ad interesse Europeo (i cosiddetti Ten-T) e Nazionale, che nelle città, soprattutto a supporto del turismo, nelle aree di scambio internazionale, nelle soste brevi casa-lavoro-shopping-scuole”, spiega Franco Barbieri, amministratore di Route 220, leader nei sistemi di ricarica, che sarà relatore al Forum Innovazione Mobilità Sostenibile. Guardando ai costi, RSE stima circa 2 miliardi di euro, fra attrezzature e infrastrutture di supporto, molti di questi a carico dell’Europa, che ha già definito linee di intervento specifiche. “Ma anche di aziende come Route220 – spiega Barbieri -, che fanno impresa lavorando sulla catena del valore e sui ruoli e vantaggi degli stakeholders coinvolti, che non possono solo essere players locali con una visione mono-territoriale, ma integrati in un contesto di relazioni e di sviluppo continentale”. Ad oggi si contano in Italia 700 colonnine, contro 22.500 stazioni di rifornimento carburante ma secondo Enel si possono raggiungere obiettivi ambiziosi e vedere in strada, al 2020, oltre 1 milione e mezzo di veicoli elettrici: “Vogliamo coprire in pochi mesi tutte le aree di servizio con 10.000 colonnine e ci vorranno pochi mesi. Entro il 2017 avremo tutta la rete autostradale coperta con le nuove colonnine da 22 kW”, anticipa Ernesto Ciorra, direttore funzione Innovazione e Sostenibilità del Gruppo Enel che parteciperà al Forum.

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