“Flora Restaurant” apre al Marriot e riaccende la Dolce Vita a Roma

Flora Restaurant ha aperto il 14 ottobre al pubblico la sua bella ed elegante sala.
In una delle vie più celebri e ricche di charme della capitale, nasce il nuovo ristorante del Rome Marriott Grand Hotel Flora che promette di rilanciare la Dolce Vita capitolina proprio là dove è nata.
Siamo infatti in cima a via Veneto e a due passi dal parco di Villa Borghese, proprio qui dove Fellini girò la “Dolce Vita”, e dove fin degli anni cinquanta artisti, intellettuali, principi e divi del cinema da tutto il mondo partecipavano alle feste più esclusive, chiacchierate e paparazzate della storia, quando Roma era il fulcro della vita mondana e culturale d’ Europa.

In occasione della sua inaugurazione siamo andati a visitare per voi il Flora e a provare i suoi raffinati piatti.

Il Flora sorge all’interno di uno dei grandi hotel di lusso di Roma, in un elegante edificio liberty, edificato ai primi del ‘900, appartenente alla “Salvatore Naldi Group” (società dell’importante famiglia di imprenditori partenopei con una grande tradizione nel settore alberghiero) e dal 2001 sotto il prestigioso brand Marriott. Qui hanno soggiornato, tra gli altri, nomi del calibro di Richard Nixon, Paul Getty, Christian Barnard, Joan Crawford, Cassius Clay e Federico Fellini. La cifra di questo locale: è stile italiano e respiro internazionale, con un occhio speciale a far rivivere quell’ atmosfera scintillante dei tempi d’ oro di Via Veneto.

Con questo spirito all’ apertura, veniamo accolti all’esterno nel nuovo cocktail bar allestito all’aperto, proprio di fronte all’ ingresso del ristorante: un piccolo ed elegante boudoir, nei toni del nero e del verde, perfetto per un aperitivo o un drink in dolce compagnia, con bei divanetti in pelle nera, luci soffuse, musica di sottofondo, e grazie ai funghi termoriscaldanti, accessibile tutto l’anno.Grazie alla nuova carta dei drink, in questo bel dehor potrete sorseggiare un’ampia varietà di cocktail, dai classici come Moscow Mule e Mai Tai, fino agli esclusivi signature del Flora: il Midnight Witch con vodka alla cannella, liquore Strega, cointreau, succo di limone e sciroppo di camomilla; e il Beetonic, un particolarissimo gin tonic con aria di rapa rossa, crosta di burro e sale alle erbe. E se non siete in vena di bere alcoolici chiedere al barman uno dei suoi ottimi analcolici. Non ve ne pentirete! E se aveste un laguorino, ricordate che qui l’offerta beverage si sposa con un’offerta food, concepita dallo chef per pasti veloci ma gustosi adatti ai palati più esigenti.

La sala del Flora è chic e lussuosa: 40 coperti in uno spazio contemporaneo in cui i colori dominanti sono il verde petrolio e il panna, tra specchi, marmi e legni pregiati, ci si può accomodare sui suoi comodi divanetti, in un’atmosfera intima e accogliente. Al centro della sala un tavolo sociale per 8 ospiti, si presta per celebrare eventi speciali e tavolate di classe.
La ristrutturazione è opera dell’architetto Stefano Mantovani, mentre il light designer, Filippo Cannata firma la speciale illuminazione del Flora, studiata per valorizzare le varie fasi della serata, modulandosi automaticamente a seconda dei momenti per creare la giusta atmosfera.
La cifra di questo locale è immediatamente leggibile: stile italiano e respiro internazionale, con un occhio speciale a far rivivere i fasti della Dolce Vita, ma senza nostalgia anzi con un pizzico di modernità.
L’obiettivo è fare del Flora Restaurant e del Rome Marriott Grand Hotel Flora un nuovo punto di riferimento per la movida cittadina, non solo un hotel ma un luogo di ritrovo per pranzi, cene, aperitivi, nonché per il tè delle cinque, sull’esempio di quanto accade all’estero. Parola di Maurizio Cortese, esperto per startup in ambito food&beverage di lusso, titolare della società di consulenza Cortese Way di Napoli, che si è occupata di progettare questa riapertura.

Lo chef del Flora, Raffaele De Mase
In cucina c’è un bravissimo chef napoletano ma a Roma ormai da tanti anni, Raffaele de Mase, che può vantare esperienze prestigiose al fianco di Salvatore Bianco, Ludovico D’Urso, Heinz Beck a La Pergola, e Michelino Gioia a La Posta Vecchia.
La cucina di de Mase, è una cucina mediterranea contemporanea, con un occhio attento alle tendenze internazionali, lo chef riesce a esaltare materie prime italiane di qualità assoluta con piatti di ricercata eleganza e compostezza in cui esprime tutta la sua incredibile creatività.
“La mia filosofia culinaria fa rima con ‘tre’ – sottolinea chef de Mase – il numero perfetto di ingredienti che accompagna la maggior parte dei piatti presenti nella carta del ristorante Flora. Sono tre infatti gli elementi presenti in ogni ricetta, proposti in diverse consistenze per creazioni equilibrate in un menu che cambia seguendo le stagioni. Stupire con semplicità è il messaggio che vogliamo trasmettere ai nostri ospiti”.
La sala è affidata ad Antonella Scardella, che ha studiato una carta dei vini per niente scontata con tante referenze nazionali di pregio in cui si dà risalto a etichette di nicchia italiane ed una bella selezione di bottiglie da Francia e Germania.

Il Menù e i prezzi:
Coerente con questo motto “Stupire con semplicità”, il menù è essenziale ma ricco di sostanza e di creatività. 5 antipasti, 5 primi, 6 secondi, con una piccola ma valida scelta di caviale e ostriche ad impreziosire l’offerta, infine gli squisiti dessert, opera del giovane ma talentuoso pastry chef francese, Baptiste Foronda.
I menù degustazione sono due: il Menù del Territorio a 60 € (vini esclusi), che include 5 portate che omaggiano la tradizione della cucina romana innovandola ( come il Pollo ai peperoni e il Fagotello di coda alla vaccinara, crema di sedano rapa e aria al cacao); e il Menù Degustazione, con 6 portate a 80 € (vini esclusi) che propone alcuni piatti tra i più rappresentativi del menù.
Durante la cena stampa, abbiamo assaggiato per voi:
Radici“Radici”: una sorta di “saluto dello chef”, originale e poetico, dal gusto prima deciso e poi dolcemente delicato. Come una radice pronta da cogliere, ecco alla base di questo piatto croccanti carote, dadini di pastinaca e rafano, sopra una spuma soffice di Topinambur, ricoperta da una spolverata di polvere di porcini a richiamare la terra, sulla cui sommità svetta una chips di topinambur, proprio a rievocare la cima della radice in un orto, che con sue le foglioline sbuca dal terreno (in carta a 20€).

Calamaro,piedino di maialino, zucca e aria di lime
Segue l’antipasto vero e proprio: “Calamaro,piedino di maialino, zucca e lime”(26€)…ovvero mangiare con gli occhi! Un impiattamento da dieci e lode per questa portata, in cui un calamaro grigliato tenerissimo, riposa su una crema di zucca aromatizzata al nero di seppia e accompagnata dal gusto sapido di un piedino di maialino (una specie di piccolo zampone) appena sgrassato da un’aria al lime.Un piatto di cui ho apprezzato la perfetta esecuzione dei singoli elementi, ma di cui forse non ho compreso a pieno l’unitarietà.
Il vino a cui sono abbinati entrambi i piatti, è un piacevolissimo VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI CLASSICO SUPERIORE DOP 2014-VENTURI ROBERTO”QUDI'”.

Arriva poi il momento della portata principale che per me resta in assoluto il piatto migliore della serata: “Tortelli d’anatra arrosto, spuma di pecorino e polvere di cipolla bruciata”(24€), qui piccole piramidi di pasta fatta in casa dalla consistenza perfetta, avvolte nella vellutata spuma al pecorino, all’assaggio dischiudono il gustoso sapore ricco della polpa d’anatra del ripieno, che si scioglie subito in bocca rilasciando un gradevole retrogusto agrumato. Il vino che l’accompagna è un ottimo rosso francese, BOURGOGNE PINOT NOIRE 2014 – DAVID MOREAU.

“Ombrina, crema di sedano rapa, pane agli agrumi e maionese di ostrica”
“Ombrina, crema di sedano rapa, pane agli agrumi e maionese di ostrica”
Il secondo è una squisita “Ombrina, crema di sedano rapa, pane agli agrumi e maionese di ostrica”: il pesce viene servito succulento e con la pelle dorata grazie alla cottura perfetta, la maionese d’ ostrica che lo accompagna (ottenuta semplicemente frullando ostriche freschissime senza aggiunta di uovo o grassi ) dona al pesce il sapido sapore del mare, sdrammatizzato al punto giusto dalla dolcezza del crumble di pane profumato agli agrumi.

E per chiudere in bellezza non possono mancare i dolci: prima ci viene servito come piacevolissimo predessert, un assaggio di Consistenze di latte, dacquoise di noci pecan e croccante di cioccolato (15 €). Goloso e delicato.
Arriva poi il vero dessert, Millefoglie, passion fruit, vaniglia e gelato al mango (15 €). Il gelato al mango rinfresca e pulisce il palato mentre il millefoglie con i croccanti dischi di sottile biscotto e le due creme, è profumato ed in perfetto equilibrio tra acidità e dolcezza. Un bicchiere di Spumante Moscato Dolce Metodo Charmat “Regina di Felicità”, Cantina Baricchi affianca piacevolmente i dessert.
Infine non mancano le “coccole dello chef”, ovvero una selezione di piccola pasticceria davvero golosa (imperdibili i mini Paris Brest), e il caffè.

Il servizio cortese e professionale, è in mano a una squadra giovane. Uno staff comunque preparato, che fa il suo dovere col sorriso sulle labbra, senza risultare mai ingessato. Bravi.

Dopo una cena così non possiamo che invitarvi a provare il Flora, sperando che possiate gustare così un pizzico di Dolce Vita ritrovata.

Flora Restaurant – Rome Marriott Grand Hotel Flora
Via Vittorio Veneto, 191 – Roma
+39 0648992642
info@florarestaurant.it
www.florarestaurant.it
Aperto tutti i giorni dalle ore 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 22.30

Valentina Franci

Circa Valentina Franci

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