Falso in bilancio, emendamento del governo

Sarebbe stato trasmesso al ministero per i Rapporti con il Parlamento l’emendamento sul falso in bilancio al ddl anticorruzione. Il testo all’esame quindi del ministro Maria Elena Boschi non prevederebbe più soglie di non punibilità, ma si limiterebbe a distinguere tra società quotate e società non quotate, riducendo la pena per queste ultime da un minimo di un anno ad un massimo di cinque anni. Il ddl è in discussione presso la commissione Giustizia di Palazzo Madama, i cui lavori proseguono fino alla ripresa dell’aula alle 16. Intanto, il relatore al ddl anti corruzione Nico D’Ascola (Ncd) ha presentato due emendamenti in commissione Giustizia che alzano le pene rispettivamente per la corruzione in atti giudiziari e corruzione per induzione. Sotto il primo profilo, le pene passano da 6 a 12 anni (anziché da 4 a 10), mentre la fattispecie aggravata viene punita con un minimo di 6 a un massimo di 14 anni (ora si va dai 5 ai 12 anni). Sul versante, invece, della corruzione per induzione, la pena prevista va da 6 a 10 anni e mezzo (invece che da 4 a 10 anni).

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