epa04787477 US President Barack Obama waves as he joins with German Chancellor Angela Merkel in Kruen, Germany, 07 June 2015 before they attend the G7 summit in Garmisch-Partenkirchen. Heads of state and government of the seven leading industrialized nations (G7) are scheduled to meet in Elmau Castle, Bavaria, on June 7-8 as the climax of Germany's presidency of the G7. EPA/DANIEL KARMANN /POOL

ESCLUSIVA – Sovranità nazionale sospesa: parlamentari italiani che consultano documenti TTIP sorvegliati anche dalla NATO

La direttiva del ministro dello Sviluppo Economico. Le limitazioni di consultazione per i parlamentari italiani

Uno Stato a sovranità limitata. E’ quanto appare da una direttiva del ministro dello Sviluppo economico, che Progetto Italia News ha potuto consultare, inviata qualche giorno fa ai parlamentari della Repubblica Italiana in relazione alla visione dei documenti negoziali consolidati relativi all’accordo di partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, l’ormai famoso TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership, un trattato internazionale di libero scambio ancora in fase di trattativa, tra l’Ue e gli Usa. Per il parlamentare che vorrà consultare tali documenti sono previste numerose limitazioni, compreso il fatto che nella Sala Lettura nazionale attivata per tale scopo sarà presente anche “un funzionario alla sicurezza avvalendosi della segreteria principale NATO-UE/S”, si legge nel documento, oltre ad altri ‘controllori’ come, ad esempio, un “Ufficiale Superiore Addetto avvalendosi del Nucleo Carabinieri del Ministero”. Non solo. Il parlamentare di turno “durante la permanenza all’interno della Sala lettura – prosegue la direttiva ministeriale – non potrà introdurre telefoni cellulari, smartphone, tablet o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini o parole, è autorizzato a prendere solo note scritte a mano, tuttavia il contenuto di tali note non dovrà essere uguale al testo originale visionato e non dovranno essere divulgate”. Anche i giorni e gli orari di apertura della Sala Lettura sembrano un percorso ad ostacoli. “La Sala di lettura – si legge nella direttiva ministeriale – dispone di n. 4 postazioni per la consultazione cartacea dei documenti. Ogni turno può essere prenotato per un massimo di una ora“. I turni previsti dal lunedì al giovedì avranno i seguenti orari: “Due turni al mattino dalle ore 10:00 alle ore 11:00 e dalle ore 11:15 alle ore 12:50; due turni nel pomeriggio dalle ore 14:00 alle ore 15:00 e dalle ore 15:15 alle ore 16:15”.

L’interpellanza urgente di alcuni senatori al Governo

Una serie di limitazioni che ha fatto insorgere alcuni senatori che presenteranno oggi un’interpellanza urgente, visto che tale direttiva sembrerebbe minare la sovranità nazionale del nostro Paese, in relazione ad un argomento così delicato e importante per il futuro dell’Ue e non solo come il TTIP. Nell’interpellanza, firmata da 14 senatori del gruppo Gal (Grandi Autonomie e Libertà) e del gruppo Lega Nord, indirizzata al Presidente del Consiglio, al ministro dello Sviluppo Economico, al ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e al Ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento, i senatori sottolineano che “durante la consultazione, i soggetti individuati saranno vigilati da un carabiniere, incaricato da un ufficiale della segreteria principale NATO-UE/S, affinché non vengano introdotti, telefoni o apparecchiature comunque atte a riprendere e/o copiare i documenti, nonché a controllare che i dati che potranno essere trascritti per memoria non eccedano un limite prestabilito”. “In buona sostanza – prosegue l’interpellanza urgente – sull’applicazione delle regole di segretezza e riservatezza durante la visione della documentazione in questione, i legittimi rappresentanti del popolo italiano, saranno passibili di essere soggetti ad una vigilanza che potrà ‘effettuare ispezioni in qualsiasi momento’ nei loro confronti”. Per questo i senatori firmatari dell’interpellanza parlamentare chiedono di sapere se “la considerazione attribuita ai parlamentari di codesta Repubblica sia conforme al rango che affida loro il dettato costituzionale; in quale modo verrebbe garantito il rispetto degli art.10 e 11 che la Costituzione impone alla nostra Repubblica di fronte alla sottrazione di sovranità del popolo italiano” sottolineando come “forse sarebbe meglio parlare di calpestamento della sua dignità laddove al trattamento dei suoi rappresentanti viene accostato il concetto di trasparenza”. I senatori chiedono di sapere anche “se tale trattamento deteriore, che risulta esteso anche all’ambito comunitario, corrisponde allo spirito che anima gli obblighi del Trattato di Lisbona, che sottolinea come, di tutto ciò che riguarda gli accordi internazionali, si debba essere pienamente informati” e “quali motivi oscuri impediscono che il TTIP non sia disponibile nei luoghi deputati alla tutela dei nostri interessi, nelle istituzioni che li tutelano legittimamente, sia in Italia che nella UE e quali intenti persegue questo Governo nel voler nascondere al popolo italiano il contenuto di questo accordo”. “Abbiamo posto una serie di domande precise e fondamentali per tutelare la democrazia e – spiega Bartolomeo Pepe, senatore del gruppo Gal – soprattutto l’autonomia del nostro Paese. Con l’accordo TTIP tra Ue e Usa, ancora in via di negoziazione, si decide il futuro dell’umanità e noi pretendiamo la massima libertà di consultazione e di vigilanza dei documenti che lo riguardano. E’ in gioco il futuro della democrazia”. L’Italia s’è desta?

Luca Teolato

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