Destra e Sinistra in via di estinzione

Al loro posto va delineandosi uno schieramento ultra maggioritario che tende verso il centro.

In Italia destra e sinistra sembrano avviarsi verso una rapida estinzione ed, al loro posto prende corpo uno schieramento ultra maggioritario, tendenzialmente spostato al centro, che in un futuro prossimo potrebbe inglobare quasi tutte le componenti parlamentari. Questo fenomeno inarrestabile cela dietro e dentro di sé un trasformismo latente, che sta prendendo corpo sia nelle periferie che nel parlamento stesso. E’ la storia che si ripete. Già nel governo nato dall’unità d’Italia e presieduto da Cavour, destra e sinistra ebbero solo un valore formale e prive di vere e proprie contrapposizioni ideologiche, infatti diedero vita ad una sorta di monopartitismo virtuale ed al trasformismo. Con l’avvento del fascismo e con la presenza dei socialisti, dei comunisti e dei cattolici nelle aule parlamentari le cose cambiano e si da vita concreta alle opposte ideologie di destra e sinistra che hanno segnato la vita politica e sociale del nostro Paese , come per il resto dell’Europa, per tutto il novecento. Ma con la fine delle ideologie fasciste e comuniste, tranne qualche scoppiettio, più che altro di facciata, durante il ventennio berlusconiano, si è tornati ad un’Italia post risorgimentale, con la vita politica contrassegnata dal monopartitismo virtuale e dal trasformismo. Il sistema politico italiano,oggi, si trova ad utilizzare materiale ideologico autoctono, a derivare i suoi discorsi dal Paese reale, dalle risorse intellettuali e morali che riesce ad esprimere , che però non sembrano all’altezza del compito. Se oggi non si riesce più, a dare concretezza alle ideologie di destra e di sinistra, non dipende certo dalla mancanza di divisioni o di conflitti d’interesse, ma perché la società italiana sembra aver perduto la capacità di pensare alle radici di fondo della sua crisi.Manca la fantasia di pensare a strumenti nuovi, in grado di programmare il futuro. Manca, per dirla in breve, il gusto della contesa, che costituisce la base su cui si reggono le ideologie e si da vita ai partiti. Ecco che allora assistiamo alle risse politiche, che hanno sostituito le lotte, al posto delle discussioni le polemiche, al posto dei giornali e dei veri giornalisti, i talk show con ospiti che ripetono in modo ridicolo sempre gli stessi slogan, che spesso non capiscono o a cui loro stessi non credono. Quando una società è fragile come quella italiana, ha paura ed è incapace di guardare al futuro e quindi cerca di stringersi attorno al potere in senso lato, sia esso politico che mafioso e quest’ultimo non è più appannaggio delle sole popolazioni meridionali, ma dell’intero Paese. E’ curioso pensare che agli albori della terza Repubblica si stia tornando all’Italia dello Statuto albertino, senza partiti e con un governo senza alternative valide.

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