Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi alla Camera dei Deputati durante le dichiarazioni di voto finali del disegno di legge sulle Riforme Costituzionali, Roma, 12 Aprile 2016. ANSA/GIUSEPPE LAMI

De Bortoli accusa Boschi su Banca Etruria

E’ bastata qualche anticipazione del nuovo libro di Ferruccio De Bortoli,  ‘Poteri forti’,  per riaprire le polemiche sull’ex ministro Maria Elena Boschi ed il suo ruolo nelle vicende di Banca Etruria. L’ex direttore del Sole 24 Ore e del Corriere della Sera scrive infatti di un incontro tra la Boschi e l’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni per l’acquisto della banca aretina sull’orlo del fallimento.

‘Maria Elena Boschi nel 2015 non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria’,  è questo il passaggio incriminato. ‘La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere’, prosegue De Bortoli. L’allora ministra delle Riforme,  e attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio,  ha sempre negato di essersi interessata alle vicende della banca di cui il padre era vicepresidente.

‘La storia di Banca Etruria viene ciclicamente chiamata in ballo per alimentare polemiche. Vediamo di essere chiari: non ho mai chiesto all’ex Ad di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria. Ho incontrato Ghizzoni come tante altre personalità del mondo economico e del lavoro, ma non ho mai avanzato una richiesta di questo genere. Sfido chiunque e ovunque a dimostrare il contrario. E siccome sono stupita per questa ennesima campagna di fango, stavolta ho affidato la pratica ai legali per tutelare il mio nome e il mio onore. Chi è in difficoltà per le falsità di Palermo o per i rifiuti di Roma non può pensare che basti attaccare su Arezzo per risolvere i propri problemi’, scrive su Facebook la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio.

Non meno decise le reazioni del resto del mondo politico. A partire dal Movimento 5 Stelle tramite il blog di Beppe Grillo. Quanto scritto da De Bortoli,  si legge nel post , è gravissimo: ‘Se corrispondesse al vero, il sottosegretario Maria Elena Boschi dovrebbe immediatamente dimettersi. Il M5s lo ha sempre detto: sul dossier banche e risparmio i conflitti di interessi in seno al governo Renzi hanno minato la sua capacità di intervenire in modo equo e corretto. Adesso la storia delle pressioni sull’ex amministratore delegato Unicredit Federico Ghizzoni, da parte dell’allora ministra per i Rapporti con il Parlamento, affinché Piazza Gae Aulenti salvasse Etruria, la banca di papà Pier Luigi, è la scossa che abbatte un castello di bugie cui non abbiamo mai creduto’.

Ma Boschi, come i vertici del Pd, va all’attacco della ‘strumentalizzazione’ dei grillini fatta solo per nascondere le proprie difficoltà sui rifiuti a Roma o per l’audio a Palermo. E il tesoriere dem Francesco Bonifazi annuncia un esposto contro Grillo. Si occupino dei problemi della gente e non di fare gli aspiranti pm, attacca Ettore Rosato,   visto che non hanno nè i criteri morali nè le capacità giuridiche.

Immediata richiesta di dimissioni da parte della sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dei ministri arriva anche dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini: ‘Subito le dimissioni della ministra Boschi. Nell’affare banche c’è dentro fino al collo. La Lega non dimentica: che fine ha fatto la nostra richiesta di una commissione d’inchiesta su Bancopoli? Sepolta in un cassetto?’.

Sulla stessa lunghezza d’onda le opposizioni a sinistra del Pd: ‘Se non c’è chiarezza l’unica strada sono le dimissioni’,  è la convinzione di ‘Articolo 1 – Movimento democratico e progressista’ tramite Roberto Speranza, intervistato da Floris: ‘La cosa che mi colpisce di più continua ad essere il familismo e l’eccesso di concentrazione di potere in 20 km. De Bortoli è un professionista molto serio. Il ministro Boschi che ha avuto la fiducia del Parlamento non credo possa cavarsela con una dichiarazione. Valuteremo con attenzione. Ciò che è certo è che occorre fare chiarezza in modo definitivo su questa vicenda senza lasciare zone d’ombra’.

De Bortoli dedica un capitolo delle sue memorie giornalistiche a ‘Matteo Renzi, ovvero la bulimia del potere personale’, ammettendo, anche per colpa sua, rapporti personali ‘difficili’ e sostenendo che l’attacco al ‘Corriere’ faceva parte di una sorta di strategia contro i cosiddetti poteri forti.

Ma tra i renziani, se l’attacco politico viene messo in conto, l’accusa dell’ex direttore del Corriere fa montare i sospetti: ‘Ci stanno provando in tutti i modi a far fuori Matteo Renzi’, è la tesi che gira tra i fedelissimi convinti che i poteri forti vogliano evitare in ogni modo il ritorno dell’ex premier a Palazzo Chigi.

Una domanda sorge d’obbligo: quando Ferruccio De  Bortoli è venuto a conoscenza di questa ‘inusuale’ confidenza di Federico Ghizzoni? Era direttore, all’epoca del ‘Corriere?’. E nel caso non lo fosse più non aveva difficoltà a pubblicare, premesse le dovute cautele, questa ‘notizia bomba’.  Nel caso lo fosse perchè non ne ha scritto? Come ha ricevuto la confidenza: a voce? O in modo ‘carbonaro’, e/o massonico?  Ancora più inusuale è che Ghizzoni se ne sia ricordato ‘all’uopo’ di aver ricevuto la richiesta, relativa a Banca Etruria, dalla Boschi. Oggi  Unicredit e Ghizzoni non commentano. La sola parola che può  fare  chiarezza sulla vicenda  è quella dell’unico testimone:  l’ex ad di Unicredit.

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