Dal Bungee Jumping allo Slack Lining, quando lo sport è da brivido

L’estate porta maggiormente a provare anche quelli che vengono definiti ‘sport estremi’, quelle attività dove l’atleta di turno si mette a dura prova sfidando le leggi fisiche, per superare i limiti ed essere invasi dalla adrenalina. Ma anche un modo per tenersi in forma e avere sempre qualcosa di estremo e originale da raccontare ad amici e conoscenti. Negli estremi però non si ‘gioca’ con la vita e il partire non al 100% delle proprie forze è veramente pericoloso.

Sono tante le discipline estreme, più conosciute e praticate, ma ce ne sono anche molte nuove, che si possono annoverare tra le più pericolose: tra queste sicuramente il paracadutismo e il Bungee Jumping, ma anche l’Heli-Skiing, lo Slack Lining e il Base Climbing. Lanciarsi da un aereo o da un ponte nel vuoto, vedendo il suolo avvicinarsi velocemente, è un’emozione straordinaria, ma se il paracadutismo sembra troppo ‘facile’ ci sono una serie di sport veramente estremi da provare.

 Il Base Jumping è un’evoluzione tra il Bungee Jumping e il paracadutismo. Ci si lancia da punti fissi come grattacieli, palazzi o parete rocciose. Diminuendo notevolmente la distanza dal suolo, il rischio di impatto è decisamente maggiore.
Il Base Climbing prevede di scalare una parete rocciosa senza corde e con un piccolo paracadute sulla schiena. Lo scopo è quello di arrivare in cima ma, nel caso di caduta durante la salita, l’atleta dovrà essere bravo a coordinarsi in una frazione di secondo e aprire il paracadute prima dello schianto sulle rocce.

L’Heli-Skiing. Gli sciatori più temerari amano il brivido di scendere sulla neve fresca delle cime delle montagne. Spesso questi sciatori usano l’ausilio di un elicottero per arrivare in cima e successivamente iniziano la discesa con i loro sci. Pare che per accedere a questo servizio aereo bisogna prenotare anche un anno in anticipo per trovare le zone montuose il più possibile lontane da abitazioni e altri essere umani.

Dalle montagne all’acqua. Il Free Diving dove non c’è nessun apparato se non il proprio apparato respiratorio. Uno sport che toglie letteralmente il fiato. Ma anche le esplorazioni di grotte subacquee e immersioni possono incutere paura. Nell’esplorazione di grotte subacquee bisogna saper orientarsi in posti senza luce e con poco tempo a disposizione. Se non si trova la via d’uscita e si ha poco ossigeno nelle bombole, saranno guai.

Molto in voga tra i giovani c’è poi il Parkour. Questa disciplina è nata negli anni ’90 in Francia ma sta spopolando nell’ultimo periodo in Italia. Il concetto di questo sport è molto semplice: bisogna saltare in modo scenografico in un contesto urbanistico. Saltare tra un tetto e l’altro, su di un muro o tra le scale è molto pericoloso.

Simile è lo Slack Lining, quando si cammina su una fettuccia tra due rocce o agli estremi di un grand canyon. Nel secondo caso, l’anello di sicurezza che lega la caviglia dell’atleta alla fettuccia dove cammina è assolutamente necessario.

C’è anche il Volo dell’angelo che più che uno sport è un’esperienza estrema che chiunque voglia può fare anche senza allenamento. Librarsi in volo con un bel panorama attorno, magari senza andare lontano, avvinghiati a un sicuro cavo d’acciaio.

Molto affascinante è anche il Paramotoring, molto praticato negli Stati Uniti. Il paracadute è fissato a questa specie di motore che, una volta attivato, ha bisogno di una bella rincorsa per poter prendere il volo.

Meno conosciuto lo Street Luge. Questo è uno sport per chi vuole stare a contatto, nel vero senso della parola, con la strada, dal momento che per praticarlo è necessario stare distesi totalmente su una specie di skateboard esteso. Rispetto al normale skate è necessario l’elmetto perché il rischio di deviare dal tragitto previsto è molto alto.

Infine il Rafting, forse il più divertente sport estremo acquatico. Il rafting prevede la discesa su torrenti e cascate su un gommone. A differenza degli altri è uno sport di gruppo.

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