Biotestamento: chiesta a Grasso la possibilità di adottare il meccanismo del ‘canguro’

Una lettera al presidente del Senato Pietro Grasso per chiedere chiarimenti sulla possibilità di ricorrere al meccanismo del ‘canguro’ per tentare di sbloccare l’empasse che si è creata in Commissione Sanità sul ddl per il biotestamento. A inviarla, la presidente della commissione, Emilia Grazie De Biasi (Pd), in seguito alla richiesta del M5S di attuare ‘tale meccanismo’ per ovviare alla mole di emendamenti, esattamente 3 mila, da votare. Senza sblocchi, ha detto De Biasi all’Ansa, la prossima settimana il ddl andrà in Aula senza relatore.

Ho chiesto, ha spiegato De Biasi,  di ritirare i 3mila emendamenti al ddl sul Biotestamento attualmente presenti, perchè ci troviamo in presenza di un atteggiamento ostruzionistico. Ap, ha sottolineato la presidente della commissione Sanità, ha ritirato i propri 200 emendamenti ma la Lega non ha voluto ritirare i propri 1.500. A fronte di tale situazione abbiamo dato avvio alla votazione degli emendamenti e il M5S ha proposto di continuare la votazione adottando il meccanismo del ‘canguro’, che consentirebbe di far cadere a catena gruppi di emendamenti velocizzando dunque le procedure.

Dinanzi a tale richiesta, ha quindi precisato De Biasi, ho dovuto informare il presidente del Senato Pietro Grasso, inviandogli una lettera in merito. Al momento attendiamo dunque che il presidente risponda e chiarisca se la commissione può adottare il meccanismo del ‘canguro’ per la votazione degli emendamenti.  Ad ogni modo, ha rilevato, se la prossima settimana non interverranno fatti nuovi, sarà nelle cose che il provvedimento vada in Aula senza relatore, una potestà, quest’ultima, che non compete al relatore del provvedimento bensì alla Conferenza del capigruppo.

Ad ogni modo, ha chiarito, la prossima settimana sarà quella veramente cruciale per capire le sorti del ddl; infatti, dopo ci sarà la votazione della Legge elettorale, successivamente le elezioni in Sicilia e quindi la votazione della legge di Bilancio. E’ quindi chiaro che la settimana prossima bisognerà definitivamente decidere in merito alle sorti del ddl sul Biotestamento.

‘Mentre il resto del mondo sviluppato dibatte di ulteriori forme di disciplina della materia, il nostro Paese resta orfano di quella che è ormai una soglia minima di regolamentazione sul diritto alle disposizioni anticipate di trattamento. Cita le leggi in vigore negli Usa e nella maggior parte dei Paesi Ue, cita i casi Englaro, Welby, Nuvoli e migliaia di altri meno noti, ma altrettanto degni di considerazione’, è l’appello firmato dai quattro senatori a vita di nomina Elena Cattaneo, Mario Monti, Renzo Piano e Carlo Rubbia e pubblicato su Repubblica. Un intervento che vuole spronare il Parlamento ad approvare in via definitiva la legge sul biotestamento, da aprile bloccata al Senato, a sei mesi esatti dal via libera del testo alla Camera.

 

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