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È stato arrestato il pluripregiudicato Gionbattista Ventura, accusato di aver minacciato di morte e diffamato il giornalista Paolo Borrrometi. A carico del pluripregiudicato, anche la violazione dell’obbligo di dimora, che era stato attuata in misura preventiva “in quanto soggetto pericoloso”, su proposta del questore di Ragusa. “Colpevole di fare il proprio lavoro esercitando il diritto di cronaca” – scrive la Polizia.
La magistratura di sorveglianza di Ragusa ha emesso una ordinanza detentiva: Ventura sconterà 8 mesi di carcere a Ragusa relativi a una condanna precedente, dopodiché dovrà recarsi presso una colonia agricola dove sarà detenuto per 3 anni, in attesa del processo.
Ventura contro a Borrometi ha attuato “gravi atti intimidatori e diffamazione a mezzo internet, prontamente denunciate dalla parte offesa”. Lo scorso agosto, Ventura avevo scritto “Ti scipperò la testa anche all’interno del Commissariato di Vittoria. Da ora in poi sarò il tuo incubo”.
“Eseguendo la cattura del Ventura – commenta il capo della Mobile, Antonio Ciavola – la polizia di Stato ha assicurato alla giustizia un pericoloso criminale, scongiurando il verificarsi di ulteriori reati”.
Borromenti, 33anni, è sotto scorta da oltre un anno e mezzo. È stato oggetto di un’aggressione fisica e minacce continuate per le sue inchieste sulla mafia ragusana e sulla criminalità organizzata della Sicilia sud orientale. Al conferimento dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana ai giornalisti sotto scorta, Borrometi aveva commentato “il Cavalierato ricevuto rappresenta quel sospiro di sollievo che da tanto non tiravo. Lo Stato c’è. Sono felice”.
Oggi ‘lo Stato c’è stato’. La libertà di stampa insieme a Borrometi può tirar un sospiro di sollievo.
Emilia Napolitano
