‘Ci hanno promesso una nuova Rai, un grande rinnovamento. Io li sto aspettando al varco. Attenderò fino a settembre e poi inizierò a dire quello che penso di questa azienda che ho nel cuore da 50 anni’, dice Renzo Arbore. Ci sono tanti nostalgici e questo è un brutto segno e nel segno dell’amarcord, è l’occasione per fare un punto sulla tv: ‘Quelli della Notte’ ha rappresentato una vera rivoluzione. Prima di allora, tutti facevano una televisione scritta e recitata. Noi invece abbiamo fatto una trasmissione di cazzeggio all’insegna del divertimento puro e dell’incoscienza giovanile. Il nostro era jazz della parola. ‘Quelli della Notte’ era un grande tributo all’amicizia e finì quando qualche giornale inizio’ a scrivere che c’erano invidie e dissapori nel gruppo. Allora decisi di chiuderlo. Poi arrivò ‘Indietro tutta’, altra trasmissione cult. Di quell’arte di improvvisare, oggi Arbore vede pochi epigoni come ‘Lillo e Greg, Elio e le Storie Tese o Ficarra e Picone’. Ma il problema è, a suo avviso, dietro le quinte dove noi, Paese della creatività, importiamo solo format dall’estero e dove non si trovano più bravi autori, eccezion fatta per pochi, tra cui gli autori di Fiorello, ma solo persone che compilano scalette pensando a che cosa farà fare un punto di share in più.