Alfano, nessuna clemenza per i teppisti del derby della Mole

ROMA. L’edizione numero 140 del derby della Mole verrà ricordato, oltre che per la storica vittoria del Torino, per gli scontri tra tifosi, con l’assalto al pullman della Juventus e il lancio di bombe carta sugli spalti. Il bilancio è di una decina di tifosi feriti, cinque arresti e una denuncia. Numeri che potrebbero aumentare nelle prossime ore: le forze dell’ordine sono al lavoro per identificare eventuali altri responsabili dei disordini. Se la gara in campo è stata “leale e maschia al punto giusto”, per dirla come il tecnico bianconero Massimiliano Allegri, non si può dire altrettanto della partita tra le due tifoserie. “Nessuna clemenza per i teppisti”, dice il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che interviene duro sugli episodi di violenza del derby di Torino, l’aggressione al pullman delle Juve e la bomba carta allo stadio. Dopo i complimenti alla polizia per aver individuato subito i responsabili degli atti, il titolare del Viminale si è scagliato contro “i nemici dello sport,  questo sono i teppisti che vorrebbero rovinare una passione, allontanando le famiglie, la gente, gli sportivi dagli stadi. Ci aspettiamo che tutti prendano le distanze da questi gravissimi e irresponsabili comportamenti”. Non si ferma dunque la violenza ultras, anche se i dati parziali di questa stagione calcistica appaiono positivi. Dopo le nuove norme adottate alla vigilia del campionato, infatti, nel girone d’andata si è registrato il 30% di partite con feriti in meno rispetto all’anno precedente, gli steward feriti sono calati del 71% ed i feriti tra gli spettatori del 65%. Numeri incoraggianti, che però nascondono un salto di qualità nel livello di pericolosità degli episodi violenti, come è stato confermato oggi a Torino. Prima di Natale il capo della polizia, Alessandro Pansa, ha firmato una direttiva con la quale di determina il rientro delle forze dell’ordine negli stadi, dopo alcuni anni in cui all’interno degli impianti si era data mano libera agli steward. Gli agenti, prevede la direttiva, saranno presenti “in casi eccezionali” nelle attività di prefiltraggio e filtraggio. Potranno poi esserci perquisizioni ai fini di deterrenza. L’obiettivo è proprio quello di evitare che negli stadi vengano portati oggetti contundenti, armi, ordigni. In caso di partite ad alto rischio, poi, reparti di forze dell’ordine dovranno essere presenti nelle vicinanze dello stadio, non visibili, pronti ad intervenire nelle gradinate per interrompere eventuali fatti criminosi. Ma, al di là delle misure di polizia, al Viminale continuano a sottolineare l’inadeguatezza degli impianti calcistici, strutture deteriorate che non favoriscono certo il compito degli agenti.

 

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