A Vienna l’epatite C diventa arte

Affonda le sue radici in un fegato di pietra l’Albero della vita realizzato da un’artista spagnola, in mostra a Vienna in occasione di Easl 2015, il Congresso internazionale sul fegato che riunisce in questi giorni circa 11 mila specialisti da tutto il mondo. Proprio ‘The tree of Life’ apre il catalogo del progetto ‘Perspectives – Art, Liver diseases and me’, che porta al Congresso circa 125 opere d’arte, tra sculture, dipinti, installazioni, video e foto, nate dopo un dialogo intenso fra gli artisti e i malati. “Si tratta di un progetto unico, che ha messo insieme pazienti con epatite C e artisti di tutto il mondo, per creare insieme una serie di opere che ritraggono in modo creativo e aiutano gli altri a comprendere l’impatto della malattia”, spiega Markus Peck, del direttivo Easl (Associazione europea per lo studio del fegato), illustrando la mostra.La collezione ospita opere da 24 Paesi ed è stata donata alla fondazione Easl da AbbVie, promotrice del progetto ‘Perspectives’, coordinato dalla Facoltà di belle arti dell’Universitat Politecnica de Valencia (Spagna). C’è il ricordo delle molte trasfusioni e dei farmaci protagonisti di una lotta costante contro il virus in ‘Hepatitis C’, opera evocativa in vetro e plastica. E addirittura un tattoo con l’immagine del virus da applicare sulla pelle (in ‘You have to feel it in your skin’). Linguaggi diversi scelti dagli artisti per tradurre sofferenza, speranza, dolore, desideri e sogni dei malati di epatite.

 

 

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